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libro secondo 91

qual maggior forza, a cui natura non può opponendosi sostenere, la iscacci qualche volta ed estermini degli animi paterni. Leggesi di Catelina quanto riferisce Sallustio storico, che amando Aurelia Orestilla uccise il suo proprio figliuolo per congiugnersela in sposa. Certo si vede adunque l’amore essere pure cosa troppo sopra le forze umane possente e valida, e manifesto si vede quanto gli animi feriti da quello divino strale, col quale i poeti descrivono che Cupidine saetta e impiaga le menti umane, siano troppo obligati e suggetti a non potere né sapere volere o seguire se non quanto stimino essere accetto e grato a chi egli amino. Cosa troppo mirabile che loro opere, loro parole, loro pensieri, loro ogni animo e mente stia tanto al continuo presta e sollicita a solo obbedire la volontà di coloro a cui l’amore l’abbia subietto, tale che non tanto a noi sono le nostre membra ossequente e faccenti, quanto l’innamorato studia d’aseguire e servire subito e pronto ogni cosa grata a colui al quale esso sé stessi tiene dedicato. E di qui mi pare sia quello antico detto del sapientissimo Catone, el quale, stimo io, niuno dubita essere verissimo, quanto e’ diceva che l’animo dello amante si riposa in altrui seno. Troppa divina forza adunque sarà questa, se amore potrà in uno volere solo infiammare, e in un petto solo contenere due anime.

Che diremo noi, Lionardo, adunque? Che l’amare sia sozzo? Che nell’amore sia poca licenza? Che allo amore sia debole forza sopra degli animi umani? Forse dirai l’amore tanto può e tanto piglia licenza quanto noi stessi gli concediamo. So desideraresti in noi giovani quell’animo senile e pieno di instituti filosofici quale confesso essere in te. Ma guarda se così convenga, come diceva Cherea apresso Terenzio..., subito nasciamo vecchi. E anche non so se a que’ tuoi filosofi medesimi sia permesso fuggire questa fiamma e ardore celeste certo e divino. Aristippo filosafo, maestro di quelli nominati Cirenaici filosofi, si legge, come sai, amava una meretrice chiamata Laide, ma diceva essere l’amor suo differenziato dagli altri, imperoché lui avea Laide, e