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libro primo 79

ottime, l’usanza della terra nostra, el giudicio di tutti i buoni in questo permetteno utile rimedio. Se il figliuolo tuo non ti vuole per padre, nollo avere per figliuolo. Se non ti ubbidisce come a padre, sia in lui alquanto più duro che in uno obbediente figliuolo. Piacciati prima la punizione d’uno cattivo che la infamia della casa. Dolgati manco avere uno de’ tuoi rinchiuso in prigione e legato, che uno inimico in casa libero, o fuori una tua publica infamia. Assai a te sarà inimico chi ti darà dolore e maninconia. Ma certo, Adovardo, chi a tempo ne’ suoi, come tu ne’ tuoi, sarà diligentissimo, costui già mai s’abbatterà in alcuna età se non ricevere da’ suoi molta riverenza e onore, sempre ne riceverà contentamento e letizia. Sta la virtù de’ figliuoli nella cura de’ padri; tanto cresce ne’ figliuoli costumi e tema quanto vogliono e’ maggiori e padri. Né stimi alcuno ne’ suoi verso e’ maggiori scemare osservanza e subiezione, se ne’ maggiori non cresce desidia e ignavia.

Adovardo. O Lionardo, se tutti e’ padri ascoltassino a questi tuoi ricordi, di che figliuoli si troverebben essi contenti, quanto si troverrebbono felici e beati! Tutto, veggo, tutto, confesso, non può la fortuna tôrci, né dare costumi, virtù, lettere o alcuna arte; tutto sta nella diligenza, nella sollecitudine nostra. Ma quello il quale si dice sottoposto alla fortuna, ricchezze, stati e simili cose commode nella vita, e quasi necessarie con esse ad acquistare virtù e fama, se la fortuna di queste serà con noi avara, se inverso de’ padri diligenti la fortuna sarà ingiusta come spesso la proviamo, — e le più volte proviamo ch’ella più nuoce a’ buoni che a’ meno lodati, — allora, Lionardo, che affanno sarebbe il tuo, sendo tu padre, non potere satisfare a’ principiati ed espettati onori, non esserti licito quanto vorresti e colla fortuna potresti, condurre e’ tuoi in quella prestante fama e laude ove ti persuadevi e instituisti guidarli?

Lionardo. Domandimi tu se io mi vergognassi essere povero, o se io temessi che la virtù non sdegnasse e fuggisse la povertà nostra?

Adovardo. Che non ti dorrebbe egli la povertà? Non ti