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libro primo 59

a’ piccoli di grandissima reverenza e timore di Dio, imperoché l’amore e osservanza delle cose divine tiene mirabile freno a molti vizii. E se a’ padri duole quella cura di correggere e gastigare e’ figliuoli, facciano come diceva Simonides poeta ad Ierone apresso Senofonte: «Le cose grate a’ figliuoli facciangli loro, e le ingrate lascinle fare ad altri; onde sia benivolenza prendansela, onde nasca odio deferìscallo ad altri». Abbino e’ figliuoli tuoi chi e’ temano, el maestro da chi e’ siano gastigati più tosto con paura che con busse. E sia il precettore più sollicito a non lasciare e’ suoi discepoli errare che a gastigarli. Ma e’ sono molti padri che per troppa ignavia più che per piatà perdonano ogni cosa a’ figliuoli, e pare loro che basti dire: «non lo fare più». E, sciocchi babbi, se ’l fanciullo arà scalfito il piè, subito si manderà per lo medico, tutta la casa s’infaccenda, ogni altra cosa si lascia adrieto; ma se el fanciullo cade coll’animo in quella superbia di fare e rispondere se non quello che gli pare, se ruina in quella golosità, se profonda in quella ostinata e caparbia pruova, onde né con ragione, né con argomento alcuno si può cavarlo, perché non volere el medico che gli emendi e guarisca l’animo tanto corrotto, e che gli rassetti la mente malcomposita, che gli fasci e leghi gli apetiti e volontà bestiali con ragioni, ammonimenti e correzioni, che a lui con onestate e tema saldi quella piaga e apertura di licenza, onde e’ riusciva così dissoluto e disubbidiente, e così a sua voglia scelerato? Quale stolto padre dirà non volere udire el suo figliuolo piangere, non gli patire l’animo vederlo gastigato, o non potere attendere a tanto suo officio? Saresti tu di quegli che stimassi essere più officio del maestro gastigare e’ tuoi figliuoli che tuo? Saresti tu di quegli a chi manco dispiacesse el vizio de’ figliuoli tuoi che ogni altra fatica? Certo stimo no, però che ti sarebbe scritto a grande errore, ove conosci quanto da’ vizii e lascivia di chi per tua negligenza sia fatto vizioso aresti aspettare, oltre alla vergogna, dolori assai, come si vede un vizioso figliuolo essere l’ultimo tormento de’ padri.

Adunque gastigarli, averne cura e opera in farli dotti e