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libro primo 47

e volere, provedeva fra loro venisse ira niuna, né vi cadesse dissidio alcuno di ferma benivolenza e amore. In costui adunque fu buona e lodata diligenza. Fece come è officio a’ padri di fare: stare curioso e cauto a provedere ogni atto ne’ figliuoli e ogni indizio, e con questi misurare che volontà e che animi si scuoprono, e a quel modo scorgere a che ciascuno più sia da natura cinto e pronto.

E possono di molti luoghi e’ padri assai bene scorgere a che ciascuno fanciullo s’adirizzi. Nessuno uomo è di così compiuta e pratica età, né di tanta malizia, né di sì artificioso e astuto ingegno a occultare e’ suoi appetiti, voglie e passioni d’animo, che se tu più dì v’arai l’intelletto e l’occhio desto a mirare suoi cenni, atti e maniere, nel quale tu non compreenda ogni suo vizio per occulto che sia. Scrive Plutarco per solo un guardo quale a certi vasi barbari fé Demostene, che subito Arpallo conobbe quanto e’ fusse avaro e cupido. E così un cenno, uno atto, una parola spesso ti scuopre e apre a vedere per tutto dentro l’animo d’uno uomo, e molto più facile ne’ fanciulli che ne’ più saggi per età e per malizia, già che questi non sanno coprirsi bellamente con fizioni o simulazioni alcune. E ancora credo così che uno gran segno di buono ingegno ne’ fanciulli sia quando raro si stanno ociosi, anzi vogliono fare ciò che fare veggono; uno grande segno di buona e facile natura quando presto si rachetano e la ricevuta iniuria si dimenticano, né sono nelle cose ostinati, ma rimettono e cedono senza troppa durezza e senza vendicarsi, e senza vincere ogni voluntà. Uno grande segno d’animo virile sta in uno fanciullo quando egli è a risponderti desto e pronto, presto, ardito a comparire tra gli uomini, e senza salvatichezza e sanza rustico alcuno timore. E in questo molto pare l’uso e consuetudine gl’aiuti. Però sarebbe utile, non come alcune madri usano sempre tenerseli in camera e in grembo, ma avezzargli tra le genti e ivi costumargli essere a tutti riverenti, né mai lasciargli soli, né sedere in ozio femminile, né ridursi covando tra le femmine. Platone solea riprendere quel suo Dione di troppa solitudine, dicendo che la solitu-