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32 i libri della famiglia

in vita e a porgere le sue utilitati in luce. Veggo nelle piante e arbuscelli quanto le radici attraggono e distribuiscono alimento al tronco, el tronco a’ rami, e’ rami alle frondi e a’ frutti. Così forse sarà da stimare naturale a’ padri che nulla lascino adrieto per nutrire e mantenere quelli che sono di sé usciti e per sé nati. E confesso a voi padri essere non se non debito avere cura e sollecitudine per bene allevare i vostri nati. Né ora ti domando se quella così fatta sollecitudine a’ padri sia naturale necessità, o pure quasi come nato e cresciuto amore da que’ piaceri e da quelle speranze, quali si pigliano e’ padri dagli atti e presenza de’ figliuoli; già che non rarissimo si vede uno amerà questo più che quello suo figliuolo, e di cui forse gli parerà possa più sperarne, in questo tale sarà più curioso a ornarlo, più liberale e facile a compiacergli. E ancora si vede tutto il dì chi poco cura il suo figliuolo vada in lontani e strani paesi stracciato fra le stalle, fra’ disagii, in mezzo a’ pericoli, e dove, qual più gli debba dispiacere, forse diventi vizioso e incorrigibile. Ma non sia per ora nostra contenzione investigare che principii, crescimenti o fini in sé abbia ciascuno amore. Né anche cerchiamo onde ne’ padri verso i suoi nasca alcuna disparità d’amore, ché mi potresti rispondere l’essere vizioso viene da corrotta natura e depravato ingegno. Però la natura medesima, la quale in tutte le cose cerca convenienza e perfezione, disiunge e priva e’ viziosi figliuoli dal vero amore e dalla intera carità de’ padri. E anche forse hanno e’ padri una o un’altra lode più cara ne’ figliuoli che tenersegli in mezzo a’ domestichi ozii e vezzi, o quello ti paresse rispondermi credo sarebbe lungo ragionamento.

E qui, non per contradirti, ma solo per certificarmi ove tu dicevi che sino dalla fascia e’ padri truovano ne’ figliuoli sì gravissime maninconie, non mi persuade che uno savio padre debba pigliarsi ad animo nonché tristezza, ma né incarco alcuno di molte altre cose, e di questo in prima quale s’appartiene alle femmine, alla nutrice, alla madre più troppo che al padre. Stimo tutta quella età tenerina più tosto devuta al