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28 i libri della famiglia

fermo, di più constanza, più intero, né maggiore che quello amore del padre verso de’ figliuoli.

Ben confesserei a Platone que’ suoi quattro furori essere nell’animo e mente de’ mortali molto possenti e veementissimi, quali e’ ponea de’ vaticinii, de’ ministerii, de’ poeti e dell’amore. E così la passione venerea molto più in sé mi par feroce e furiosissima. Ma vedesi quello non rade volte per disdegno, per disuso, per nuova volontà, o per che altro si sia, scema, perisce e quasi sempre di sé lascia inimistà. Né anche ti negherei la vera amicizia star legata d’uno amore bene intero e ben forte. Ma non credo però ivi sia maggiore, né più officiosa e ardente affezione d’animo che quella la quale da essa vera natura nelle menti de’ padri tiene sua radice e nascimento, se già a te altro non paresse.


Lionardo. A me non acade giudicare quanto ne’ padri verso de’ suoi nati sia l’animo affezionatissimo, perché io non so questo avere figliuoli, Adovardo, che piacere o che dolcezza e’ si sia. Ma quanto da lungi compreenda per coniettura, ben mi pare giustamente potere essere di questa tua sentenza, e dire che l’amore del padre per più rispetti sia troppo grandissimo; come d’altronde, così vedendo da ora con quanta opera e con quanta tenerezza Lorenzo testé ci racomandava questi suoi, non perché essistimasse necessario rendere a noi più grati costoro, e’ quali conosce ci sono gratissimi, ma credo quel fervore del paterno amore lo traportava, e non gli parea che uomo alcuno, per sollecitissimo, curiosissimo, prudentissimo che sia, possa abastanza negli altrui figliuoli avere quanto riguardo e consiglio l’amore de’ padri vi desidera. E dicoti el vero, quelle parole di Lorenzo testé movevano me non più là se non quanto mi pareva giusto e ragionevole avere pensiero e buona diligenza de’ pupilli e della gioventù di casa. Pure io non poteva alle volte ritenere le lacrime. Te vedevo io stare tutto astratto; parevami pensassi fra te stesso molto più oltre che io in me forse non faceva.

Adovardo. Or così era. Ogni parola di Lorenzo pre-