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306 i libri della famiglia

tengano gli animi a noi adiunti e dedicati se non solo questi tre, quali vedesti sono o iocundi e voluttuosi, o utili e con emolumento, o lodati, onesti e pieni di virtù. Questi a noi tutti desiderano e parte cercano prospera e affluente fortuna. Ma in loro tutti non però sarà uno medesimo fine e cagion del suo desiderarti felice però che i voluttuosi amanti non per benificare altri, ma per satisfare a sé sumministrano e porgeno di sé ogni opera e cosa, per quale chi egli amano se gli presenti lieto molto e iocundo. E quelli che tratti dai doni e utilità ricevute ed espettate amano, simile in prima a te desiderano buona e abundante fortuna per avere onde beneficare a sé, non per solo vederti felice. Ma sarà amore niuno maggiore che di colui, non el quale per gratissima e accettissima da te cosa ricevuta e desiderata, né per beneficio, quale per tua liberalità egli da te ottenga o aspetti, te osserverà e onorerà, ma quale solo pregiarà e diletteralli la tua virtù e i tuoi lodati costumi. Né questi ancora saranno teco beni uniti di ferma e stabile amicizia, se grandissima fra voi benivolenza non prima fia quasi nutrita e allevata con molta, assidua, lieta e onestissima familiarità. Amici sì troveremo iocundi e voluttuosi numero molti, e amici quali pendano a qualche loro commodo non pochi ti si offeriranno. Amici vero così in noi affetti, che d’ogni nostra buona fortuna e felicità non ivi solo sieno studiosi e cupidi, ove a sé cerchino frutto e premio del suo verso di te servigio e officio, ma quali solo del nostro bene molto in prima che del suo contentamento godano, saranno certo non molti, ma ben molto sopra gli altri constantissimi in benivolenza e ottimi.

Né riputare amico chi già quanto in lui sia, per uso teco non sia coniuntissimo e quasi unito. Co’ voluttuosi e co’ cupidi amici né benivolenza si truova intera, né uso diuturno, però che ricchezze, bellezze, potenze, prosperità e simili ornamenti e copie della fortuna, quanto ciascuno tuttora pruova e in luce vede, sono caduche e fragili; onde segue che la benivolenza colligata da simili deboli e poco durevoli vincoli, serba constanza in sé e fermezza niuna. E come chi susterne