Pagina:Alberti, Leon Battista – Opere volgari, Vol. I, 1960 – BEIC 1723036.djvu/298

292 i libri della famiglia

in qual parte del cielo e in quanta elevazione ciascuno per sé molto o meno vaglia, e con che razzi l’uno all’altro porga amicizia o inimicizia, e quanto coniunti possano in buona o mala fortuna, certo sarebbe non costui astrologo. Ma quella semplice cognizione di que’ nudi principii, a volere bene in quella arte venire erudito, sarà tale che senza esse nulla potrà; con esse non però arà che introito ad aprendere l’altre quasi infinite ragioni a prevedere e discernere le cose, a quale el cielo tende per produrle. Così qui ora que’ tutti essempli e sentenze, quali affermo sono apresso gli ottimi scrittori utilissimi e copiosissimi, non però prestano quanto aiuto ci bisogna.

E ramentami in questo pensiero e investigazione qualche volta meco iscorsi non le cagioni solo onde nascessero le amicizie, ma e ancora el modo e quasi legge d’intrarvi. E vidi nascere l’amicizia, o per nostra industria, o per opera di chi noi quasi invitati coniugniamo a darceli benivoli e cupidi dello onore e utile suo. Intesi quanto conferia a così farsi chiedere, el sapere porgersi onesto, modesto, facile, affabile, iocondo, astinente, officioso, mansueto, e animoso ancora e constante, e chiaro di buona fama e nome. Vidi quanto allettava darci a qualunque lodati e buoni, quasi come refuggio e porto, dove truovino fedel consiglio, pronta opera, presto aiuto, e in ogni loro cosa diligente cura, molto e assiduo officio. Conobbi la liberalità, osservanza, munificenza, gratitudine, fede, religione, e in tutti buona speranza di noi e buona espettazione, queste essere ottimi interpetri della amicizia. E meco compresi bisognarci varie arti, vario ingegno, e non poca prudenza, e molto uso a legarsi gli animi degli uomini, quali sono, quanto nulla più, volubili, leggieri, facili a ogni impeto a quale e’ sieno incitati; minima favilla in loro incende grandissimo odio, minimo lustro di virtù gli abbaglia ad amarci. E come chi prima piglia la somma foglia del ramo, poi prende la vetta più ferma, appresso abbranca el tronco e piegalo, e carpisce el frutto, così conviensi a trattare le menti e ingegni umani, non in un tempo volerli avere irretati, ma prima tendere e con maturità procedere: ieri salutarli, e bastò