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libro quarto 287

E questi non li biasimo, ma né molto in questa parte credo altri che io gli lodassi, a cui sempre qualunque scrittore fu in reverenza e ammirazione. E dicono che la virtù è vinculo e ottima conciliatrice della amicizia, e che l’amicizia fiorisce a buon frutto, poiché fra loro el beneficio sia ricevuto, lo studio conosciuto, adiuntovi consuetudine. E dicono starvi la virtù ad onestà, la consuetudine a iocondità, ed esservi una quasi necessitudine creata dai benefici, quale induca ad amare. Simile né molto suttili, né assai al vivere utilissimi detti sì certo sapevi tu non inesperto prima che mai gli leggessi altrove scritti. E quale sì sciocco in tutto e nulla intendente non conosce che e’ beneficii, l’essere studioso e assiduo in cose quale sieno grate, fanno averci cari e amati? Ma non ciascuno dotto in lettere saprà porgere la sua virtù con modo e dignità a farsi valere a benivolenza e amicizia, né saprà quello scolastico dove e quanto l’asiduità, lo studio, el beneficio, in questo più che in quello ingegno, luogo e tempo giovi e bene s’asetti; quale cognizione dico, e tu non credo neghi, essere necessaria. Né puossi bene averne dottrina solo dai libri muti e oziosi. Conviensi in mezzo alle piazze, entro a’ teatri e fra e’ privati ridutti averne altra essercitazione e manifesta esperienza. Non truovo io sì facile conoscere que’ buoni a chi solo piaccia la virtù, né a tutti con mio officio e beneficio, quanto desidero, tanto m’è licito far noto l’animo mio verso di lui; né per nostra assiduità e frequente uso a noi sempre fie luogo a ricevere frutto della amicizia. Quanto si truova raro che quella parità ed equalità d’animo fra gli amici risponda a quel antico detto del nostro poeta latino Ennio: l’amico certo si possa conoscere ne’ casi incerti! Dicoti, Lionardo, non fia forse come gl’indotti si stimano facile, no, acquistarsi gli amici; che industria non vi bisogni altra che pur solo sapere se la amicizia fu trovata per sovenire alle necessità, o se doviamo essere di quel medesimo animo verso gli amici di quale e’ sono verso di noi, o se la amicizia si debba ad altro alcun fine che solo a frutto di vero e onesto amore.