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IN TOSCANA. 323

     Dagli acini più neri
     535D’un canaiuol maturo
     Spremo un mosto sì puro,
     Che ne’ vetri zampilla,
     Salta, spumeggia e brilla!
     E quando in bel paraggio
     540D’ogni altro vin lo assaggio,
     Sveglia nel petto mio
     Un certo non so che,
     Che non so dir s’egli è
     O gioia, o pur desio:
     545Egli è un desio novello,
     Novel desio di bere,
     Che tanto più s’accresce,
     Quanto più vin si mesce.
     Mescete, o miei compagni,
     550E nella grande inondazion vinosa
     Si tuffi e ci accompagni
     Tutt’allegra e festosa
     Questa, che Pan somiglia
     Capribarbicornìpede famiglia.
     555Mescete, su, mescete:
     Tutti affoghiam la sete
     In qualche vin polputo,
     Qual è quel, ch’a diluvj oggi è venduto
     Dal Cavalier dell’Ambra,
     560Per ricomprarne poco muschio ed ambra.