Dagli acini più neri 535D’un canaiuol maturo
Spremo un mosto sì puro,
Che ne’ vetri zampilla,
Salta, spumeggia e brilla!
E quando in bel paraggio 540D’ogni altro vin lo assaggio,
Sveglia nel petto mio
Un certo non so che,
Che non so dir s’egli è
O gioia, o pur desio: 545Egli è un desio novello,
Novel desio di bere,
Che tanto più s’accresce,
Quanto più vin si mesce.
Mescete, o miei compagni, 550E nella grande inondazion vinosa
Si tuffi e ci accompagni
Tutt’allegra e festosa
Questa, che Pan somiglia
Capribarbicornìpede famiglia. 555Mescete, su, mescete:
Tutti affoghiam la sete
In qualche vin polputo,
Qual è quel, ch’a diluvj oggi è venduto
Dal Cavalier dell’Ambra, 560Per ricomprarne poco muschio ed ambra.