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220      Aggiustare il mondo

Nel caso JSTOR – riflette Malamud – la posizione eccessivamente aggressiva dei pubblici ministeri e delle forze dell’ordine del Dipartimento di Giustizia è stata forse una vendetta, perché erano imbarazzati dal fatto che – almeno secondo loro – in qualche modo l’avessimo fatta franca nell’incidente del PACER? La spietata azione legale nel caso JSTOR è stata la vendetta di burocrati imbarazzati perché sono apparsi stupidi sul New York Times, perché il Senato degli Stati Uniti li ha messi al tappeto? Probabilmente, non sapremo mai la risposta a questa domanda, ma di certo sembra che abbiano distrutto la vita di un giovane uomo, con un meschino abuso di potere. Non si trattava di una questione criminale, Aaron non era un criminale. Se pensate di possedere qualcosa e io penso che quella cosa sia pubblica, sono più che felice di incontrarvi in un tribunale e – se avete ragione – mi prenderò le mie responsabilità se vi ho fatto un torto. Ma quando mettiamo gli agenti armati contro i cittadini che cercano di aumentare l’accesso alla conoscenza, abbiamo infranto lo stato di diritto, abbiamo profanato il tempio della giustizia. Aaron Swartz non era un criminale, era un cittadino, ed era un soldato coraggioso in una guerra che continua ancora oggi, una guerra in cui profittatori corrotti e venali cercano di rubare, accaparrare e affamare il nostro dominio pubblico per il loro guadagno privato. Quando si cerca di limitare l’accesso ai contenuti normativi, o di riscuotere pedaggi sulla strada della conoscenza, o di negare l’istruzione a chi non ha mezzi, queste persone sono quelle che dovrebbero affrontare lo sguardo severo di un pubblico ministero indignato.

La conclusione dell’articolo di Malamud mira a far sì che il sacrificio di Aaron non sia stato vano e a raccogliere ulteriori adesioni, e apprezzamenti, sull’azione che l’attivista continua, comunque, a portare avanti.

Quello che il Dipartimento di Giustizia ha fatto passare ad Aaron per aver cercato di rendere migliore il nostro mondo, è la stessa cosa che possono far passare a voi. Il nostro esercito non è composto da un lupo solitario, ma da migliaia di cittadini – molti di voi in questa sala – che lottano per la giustizia e la conoscenza. Dico che siamo un esercito, e uso questa parola con grande consapevolezza, perché affrontiamo persone che vogliono imprigionarci per aver scaricato un database o per aver dato un’occhiata più da vicino, affrontiamo persone che credono di poterci dire cosa possiamo leggere e cosa possiamo dire. Ma quando vedo il nostro esercito, vedo un esercito che crea, invece di distruggere. Vedo l’esercito del Mahatma Gandhi che cammina pacificamente verso il mare per produrre sale per la gente. Vedo l’esercito di Martin Luther King che cammina pacificamente, ma con determinazione, verso Washington per rivendicare i propri diritti, perché il cambiamento non arriva con le ruote dell’inevitabilità, ma attraverso una lotta continua. Quando vedo il nostro esercito, vedo un esercito che crea nuove opportunità per i poveri, un esercito che rende la nostra società più giusta ed equa, un esercito che rende la conoscenza universale. Quando vedo il nostro esercito, vedo le persone che hanno creato Wikipedia e Internet Archive, le persone che hanno codificato GNU e Apache e BIND e LINUX. Vedo le persone che hanno creato l’EFF e le licenze Creative Commons. Vedo le persone che hanno creato Internet come dono al mondo. Quando vedo il nostro esercito, vedo Aaron Swartz e il