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142      Aggiustare il mondo


Quando l’agente raggiunge il ciclista e si accosta per guardarlo meglio, ricontrolla le foto che ha in macchina e conclude che il ciclista è effettivamente la persona delle foto.

L’agente, allora, chiama immediatamente il suo dipartimento per domandare rinforzi; un secondo agente di polizia del MIT, accompagnato dall’agente speciale della task force, lo raggiunge in auto dalla stazione di polizia.

Quando il ciclista raggiunge il lato nord di Central Square, l’agente che lo segue decide di anticiparlo e di fermarlo per accertarne l’identità.

Poi, uscendo dall’auto, esibisce le sue credenziali e il distintivo in modo che siano ben visibili, e intima al ciclista di fermarsi.

Il ciclista obbedisce.

L’agente spiega di essere un ufficiale di polizia del MIT e di voler parlare con lui.

Il ciclista si dimostra ostile, e risponde che non è solito parlare con gli estranei.

L’agente mostra nuovamente il suo distintivo e la fototessera.

Il ciclista, a quel punto, contesta la sua autorità, gli dice che un agente della polizia del MIT non è un “vero poliziotto” e si rifiuta, di conseguenza, di parlare con lui.

Improvvisamente, il ciclista lascia cadere a terra la bicicletta e inizia a correre in maniera forsennata verso Central Square, sulla Massachusetts Avenue.

L’agente lo insegue brevemente, ma poi decide di tornare alla sua auto e di seguirlo con la vettura, mantenendo un contatto visivo.

Il sospetto, a questo punto, rallenta fino a camminare in maniera di nuovo pacata, e l’agente, ancora in auto, lo osserva e lo segue.

Nel frattempo, contatta, via radio, il secondo agente e gli comunica dove si trova al momento il sospetto.

Una volta in prossimità del sospetto, sia gli agenti di polizia del MIT che l’agente speciale parcheggiano i loro veicoli e lo inseguono tra le auto parcheggiate.

Lo fermano e lo ammanettano.

A questo punto, gli agenti non conoscono ancora l’identità del giovane.

Uno degli agenti chiama la polizia di Cambridge, che arriva in loco e porta il sospetto al dipartimento di polizia di Cambridge per la registrazione dei dati e le formalità di rito conseguenti a un arresto.

È lì, in quel dipartimento, che il giovane viene identificato come Aaron Swartz.

Si rifiuta di parlare con la polizia e telefona alla sua amica Quinn Norton, la quale incarica un conoscente di raggiungere tempestivamente la stazione di polizia con il denaro necessario per pagare la cauzione.

Poco dopo, si presenta anche un avvocato dello studio Good & Cormier, completa le pratiche per la cauzione di Aaron Swartz ed esce con lui dallo stabile.

Più tardi, sempre il 6 gennaio del 2011, dopo l’arresto di Aaron Swartz, i tecnici, la polizia del MIT e l’agente speciale si recano nell’area del campus dove