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Prologo     11

And the embers never fade
In your city by the lake
The place where you were born.


È vero, le braci non si spengono mai, nella tua città sul lago, il luogo dove sei nato, e la canterà di nuovo, quella frase, con la voce spezzata, quindici anni dopo, quando si unirà ai residenti per celebrare i cittadini caduti in una strage proprio lì, a Highland Park.

Un ventunenne sparerà sulla folla durante i festeggiamenti del 4 luglio, uccidendo sette persone e ferendone oltre quaranta.

Dopo aver attraversato tutta quella bellezza, l’agente finalmente arriva al civico del vialetto indicato nel fascicolo, per raggiungere il suo obiettivo.

L’FBI, per tradizione, si occupa sin dal 1908 di indagini e crimini assai importanti. Di crimini veri, insomma: l’agenzia è nata per proteggere gli Stati Uniti d’America dal terrorismo, dalla criminalità organizzata e dalle minacce esterne più gravi. È il braccio operativo, nella maggior parte dei casi, proprio del Dipartimento di Giustizia, e indaga su oltre duecento tipi, e categorie, di reati federali.

A metà degli anni Ottanta, un film di grandissimo successo, WarGames, preoccupò il mondo ventilando la possibilità di attacchi cibernetici globali a opera di teenager curiosi ed esperti di computer.

L’FBI iniziò allora a occuparsi anche di crimini informatici; nello stesso periodo, fu emanata una normativa specifica sui reati digitali che prese il nome di Computer Fraud and Abuse Act (CFAA). La legge puniva, per la prima volta e con pene severissime, anche l’accesso a sistemi informatici senza autorizzazione: l’azione di chi entra “non invitato” in un computer altrui.

Il film ebbe il merito — o demerito — di prospettare nell’immaginario collettivo, per di più durante la Guerra Fredda, la possibilità concreta che si scatenasse la terza guerra mondiale a causa delle azioni di un ragazzino, particolarmente competente e curioso, entrato, per errore, in un sistema militare, nel tentativo di accedere ai server di una società produttrice di videogiochi.

La pellicola contribuì soprattutto a dare il via alla rigidissima politica statunitense sulla regolamentazione dei crimini informatici: un approccio che sarà sempre condizionato dalla paura di una macchina che possa sottomettere l’umanità, se guidata dall’agire di scienziati pazzi ultra-competenti e fuori controllo.

Il Presidente Ronald Reagan si fece proiettare privatamente il film nella sua residenza montana di Camp David, proprio il fine settimana in cui era uscito nelle sale. E si preoccupò non poco.

Ne discusse, qualche giorno dopo, in una riunione alla Casa Bianca, in presenza dei più alti funzionari del suo governo, e si pose — e pose loro — il fatidico quesito se veramente si potesse prospettare una minaccia del genere: un accesso