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106      Aggiustare il mondo

l’invito a rispettare il loro motto aziendale, “Don’t be evil”, e a porre fine ad accordi segreti – in particolare con l’operatore telefonico Verizon – che avrebbero messo in pericolo l’idea di neutralità della rete.

Oltre 100.000 membri dell’organizzazione, nelle settimane successive, firmarono una petizione per domandare al presidente della Commissione federale per le comunicazioni, Julius Genachowski, di impegnarsi al fine di garantire una reale protezione della neutralità della rete e affinché non lasciasse che fossero le multinazionali a “scrivere le regole” della società digitale del futuro. Inoltre, quasi cento candidati al Congresso per le elezioni del 2010, stimolati dagli attivisti, assunsero l’impegno formale di proteggere la neutralità della rete seguendo le indicazioni, e il lavoro in tal senso, degli esperti del PCCC.

Nel 2010, uno degli obiettivi principali degli sforzi di Aaron era la creazione di realtà per l’attivismo politico che, negli Stati Uniti d’America, ormai fiorivano come le startup nella Silicon Valley. Aaron decise, allora, di contribuire anche alla fondazione di Demand Progress, una seconda organizzazione, con sede a Washington, che aveva lo scopo di sviluppare una coscienza critica con riferimento ai diritti degli utenti sul web. Rispetto al PCCC si trattava, quindi, di un’iniziativa particolarmente orientata al mondo digitale.

Anche in questo caso, l’organizzazione avrebbe operato promuovendo campagne di raccolta di firme online e si sarebbe battuta per la libertà di manifestazione del pensiero in rete e per la protezione dei dati personali.

Demand Progress fu fondata con un primo, grande fine specifico: avviare una battaglia per contestare un disegno di legge denominato PROTECT IP Act e cercare di fermare l’approvazione di una legge denominata SOPA. Erano, entrambi, provvedimenti correlati al copyright, che avevano come obiettivo un inasprimento delle sanzioni per tutti coloro che avessero violato le leggi a tutela del diritto d’autore e della proprietà intellettuale, ostacolando così, di fatto, il libero accesso alla conoscenza.

Demand Progress si presentava come un progetto particolarmente interessante per il suo collegamento diretto a Internet e alla politica della rete e per le sue posizioni di supporto alle libertà in rete, alle libertà civili, alla trasparenza e ai diritti umani e di ferma opposizione a episodi di censura e di controllo.

La battaglia di Demand Progress contro il copyright iniziò con l’obiettivo estremamente importante, per difendere Internet, di bloccare una proposta di legge statunitense che voleva contrastare la pirateria online. Le azioni presero il via nel settembre 2010, quando un disegno di legge, denominato COICA – Combating Online Infringement and Counterfeiting Act –, sembrava riguardare specificamente e unicamente l’area della tutela del copyright online ma, a seguito di un’analisi più approfondita, appariva coinvolgere la libertà stessa di utilizzare Internet.

Fu questo, in particolare, il punto critico che attirò l’attenzione di Aaron: nel testo di quella norma vi era un passaggio per cui il governo degli Stati Uniti