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qualitá e dignitá degli elementi 73

vita celeste, non l’amano cosí, né si approssimano a lui; anzi lo fuggano, per poter riposarsi quietamente, senza muoversi con lui continuamente e circularmente.

Sofia. Essendo la terra il piú infimo e vile di tutti gli elementi, come tu dici, e piú lontano dal fonte de la vita che è il cielo; come, in quella, si generano tante diversitá di cose, piú che in nissun’altro elemento? come sono le pietre di tante maniere: alcune grandi nette e belle, altre chiare e molto preziose; e li metalli, non solamente grossi, come ferro e piombo rame, stagno e argento vivo, ma altri ricchi e lustri, come l’argento e l’oro; poscia tanta diversitá d’erbe, fiori, arbori e frutti, quanti produce la terra; e piú oltre, tanta moltitudine e deformitá d’animali, li quali tutti sono annessi a la terra. Ché, se ben nel mare, si truovano alcune piante e gran copia d’animali diversi, e cosí ne l’aere di quelli che volano, tutti però hanno riconoscimento a la terra, ed in quella massimamente si fermano; e, sopra tutto, in quella si genera l’umana generazione, di mirabil perfezione fra tutti i corpi che son sotto il cielo, la qual non si genera né colloca in nissuna altra sfera degli elementi. Come dunque dici tu che la terra è il piú vile e il piú mortificato di tutti quattro gli elementi?

Filone. Se bene la terra, per essere lontanissima dal cielo, è in se medesima la piú grossa, fredda e bassa e piú aliena di vita, non di meno, per star nel centro unita, riceve unitamente in sé tutte l’influenzie e razi di tutte le stelle, pianeti e corpi celesti; e quivi si complessionano, talmente attraendo in quella la virtú di tutti gli altri elementi, che si vengono a complessionare di tante e tal maniere, che si generano tutte le cose che hai detto. La qual cosa nel luogo di nissuno altr’elemento non sarebbe possibile farsi, per non essere recettaculo comune unito di tutte le virtú celesti eiementali. Ne la terra s’uniscono tutte, e per gli altri elementi solamente passano; ma non si fermano se non ne la terra, per la sua grossezza e per esser nel centro, ne la qual tutti i razi feriscano piú forti. Sí che questa è la propria e ordinaria moglie del corpo celeste; e gli altri elementi son sue concubine. Per ciò che in lei genera il cielo