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amore e conoscenza 69

de le cose inconvenienti per la vita è contrario de l’amore de le cose convenienti per quella. E l’uno fugge l’animale, e l’altro segue; ché l’odio è cagione di farglielo fuggire, sí come l’amore è cagione di farglielo seguire. E ne li corpi irrazionali è amor naturale del grave al basso, e per quello il seguono, sí come fuggon l’altro per averlo in odio. E lo corpo lieve al contrario: che ama l’alto e odia il basso. E sí come in tutti si truova odio, cosí in tutti si truova amore.

Sofia. Come può amare chi non conosce?

Filone. Anzi conosce, poi ch’ama e odia.

Sofia. E come può conoscere chi non ha ragione né senso né immaginativa, come sono questi corpi inferiori insensibili?

Filone. Se ben non hanno in se medesimi queste potenzie conoscitive, sono dirizzati da la natura conoscitrice e governatrice di tutte le cose inferiori, o ver da l’anima del mondo, in una retta ed infallibil cognizione de le cose naturali, per sustenimento de le sue nature.

Sofia. E come può amare chi non sente?

Filone. Sí come da la natura li corpi inferiori son rettamente dirizzati in conoscere il suo fine e li suoi propri luoghi, cosí sono dirizzati da quella in amarli e appetirli, e nel muoversi per truovarli quando son da quelli separati. E sí come la saetta cerca rettamente il segno, non per sua propria cognizione, ma per la cognizione del saettante dal qual è dirizzata; cosí questi corpi inferiori cercano il suo proprio luogo e fine, non per lor propria cognizione, ma per la retta cognizione del primo creatore, infusa ne l’anima del mondo e ne l’universal natura de le cose inferiori. In modo che, sí come l’inclinazion de la saetta viene da cognizione amore e appetito artificiale, cosí quella di questi corpi irrazionali viene da cognizione e amor naturale.

Sofia. Mi consuona la maniera de l’amore e de la cognizione che si truova in questi corpi morti. Ma vorrei saper se forse in essi si truova altr’amore o appetito di quel ch’hanno a li propri luoghi, come lo lieve a l’alto, il grave al basso.