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del godimento intellettuale 383

terra, — et cetera». Adunque se la malizia degli uomini attrista Dio intimamente e cordialmente, la perfezione e beatitudine loro quanto gli debbe dilettare! ma in effetto né la tristezza né la letizia son passioni in lui, ma la dilettazione è grata correspondenzia de la perfezione del suo effetto e la tristezza privazione di quella da la parte de l’effetto.

Sofia. Del primo mio dubio son satisfatta: e conosco che la dilettazione de l’intellettuali, ne la quale non cade passione, è maggiore e piú vera dilettazione che quella de li corporali, ove accade passione; e ancora come l’amore di quelli, per essere senza passione, è maggiore e piú vero che quello di questi corporei appassionati. Rispondemi adunque al secondo.

Filone. Per quel che t’ho detto nel primo, sará facile rispondere al secondo. Quando il superiore ama l’inferiore in tutto il semicirculo primo, da Dio fino a la materia prima, non consiste la dilettazione, che è il fine loro, ne l’unirsi col non bello o men bello suo inferiore, come arguisci, ma consiste ne l’unire il non bello o il men bello con lui bellificandolo, o facendolo perfetto participandoli sua bellezza; qual non solamente dá perfezione delettabile a esso effetto inferiore, ma ancor la dá a essa causa per relazione del suo effetto, ché ’l bello e perfetto effetto fa la sua causa piú perfetta e piú bella e dilettante ne la bellezza aggiunta per relazione (come giá t’ho detto). E se io t’ho mostrato che Dio si diletta con la perfezione de li effetti e che s’attrista per li loro difetti, tanto piú può constare in ogni ente prodotto il dilettare sé col bene del suo succedente effetto e attristarse del suo male.

Sofia. Ancora in questo secondo dubio m’hai quietato l’animo: e veggo come il fine d’ogni amore de l’universo è la dilettazione de l’amante ne l’unione de la cosa amata, sia inferiore a lui ovvero superiore. Mi resta solamente a solvere il terzo ultimo dubio, cioè che, se l’amore de l’universo a Dio è quello che ’l conduce in la sua ultima perfezione unitiva con esso, come hai detto giá innanzi, che l’amore che ha esso creatore a l’universo è quello che causa questo effetto e lo conduce al beato fine, unitivo con la somma bellezza.