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334 iii - de l’origine d’amore

a la cognizione de le bellezze intellettuali e induce l’amore a fruizione di quelle; e quando è improporzionata e non dirizzata in questo, è nociva, impediente de le bellezze del lume intellettuale, in che consiste il fine umano. Advertisce adunque, o Sofia, che non t’infanghi ne l’amore e dilettazione de le bellezze sensuali, tirando l’anima tua dal suo bello principio intellettuale per sommergerla nel pelago del deforme corpo e brutta materia. Non t’intervenga quel de la favola, di quello che vidde belle forme sculpite in acqua brutta, che volse le spalle a l’originali e seguitò l’ombrose immagini, e si buttò e annegò fra loro ne le turbide acque.

Sofia. Mi piace la tua dottrina in questo, e desidero imitarla; e conosco quanto fallo può cadere ne la cognizione e amore de le bellezze corporee, e il gran risico che in quelle si corre; e distintamente veggo che le bellezze corporali, in quanto son bellezze, non sono corporali, ma la sola participazione che li corporali hanno con l’incorporali, ovvero il lustrore che li spirituali infondeno ne li corpi inferiori, le bellezze de’ quali sono veramente ombre e immagini de le bellezze incorporee intellettuali, — e che ’l bene de l’anima nostra è ascendere da le bellezze corporali ne le spirituali, e conoscere per l’inferiori sensibili le superiori bellezze intellettuali. Ma con tutto questo mi resta desiderio di sapere che cosa è questa bellezza spirituale, che fa ognuno de l’incorporei bello, e ancora si comunica a li corpi, non solamente a li celesti in gran modo, ma ancora a l’inferiori e corruttibili secondo piú e manco; ancora si participa (e piú che a tutti) a l’uomo, principalmente a la sua anima razionale e mente intellettiva. Che cosa è adunque questa bellezza, che cosí si sparge per tutto l’universo e in ciascuna de le sue parti, e per lei tutti li belli è ciascuno di loro fatto bello? ché, se bene m’hai dichiarato che la bellezza è grazia formale, la cui cognizione ne muove ad amare, questa è solamente la bellezza de li corpi formati e de le loro forme: ma come questa sia ombra e immagine de l’incorporea, vorria sapere precisamente, [e] che cosa è questa bellezza incorporea da la quale la corporea depende. Ché, quando saprò questo, conoscerò quel che è vera