Pagina:Abrabanel, Juda ben Isaac – Dialoghi d'amore, 1929 – BEIC 1855777.djvu/315


eros figlio di poros e penia 309

giorno muore e vive, e si resuscita una volta, manca un’altra, e cosí fa molte volte per la mescolanza de la natura del padre e de la madre: ciò che acquista perde e quel che perde ricovera, per la qual cosa mai non è mendico né mai è ricco. Il quale ancora fra sapienzia e ignoranzia è constituito, però che nissuno degli dèi filosofa né desia farsi sapiente, perché gli è, né in effetto alcun sapiente filosofa, né ancora quelli che son del tutto ignoranti, ché questi non desiano mai d’essere sapienti: ché veramente questo è il peggio de l’ignorante, che non è, né desia essere, savio, perché non desia mai le cose che non conosce che li mancano. È adunque il filosofo mezzo fra l’ignorante e ’l sapiente, però che non è bello come il sapiente (e però desia la sapienzia che manca), né brutto come l’ignorante, al quale non solamente manca la bellezza, ma ancora il desiderio di quella: è adunque l’amore mezzo fra il brutto e ’l bello veramente.

Sofia. La favola è ben composta; e assai si mostra ne le condizioni e forme de l’amore la natura del ricco padre e de la povera madre mescolata insieme. Ma vorria sapere il significato di Poro padre e di Penia madre e del tempo, luogo e modo del nascimento de l’amore loro figlio.

Filone. Ingegnosamente la savia Diotima in questa favola ne mostra quali sono li progenitori de l’amore, e come di loro nacque, e qual natura de li parenti ha sortito. Dice prima che nacque essendo gli dèi insieme nel convito de la nativitá di Venere. Sono alcuni che dicono intendersi per la nativitá di Venere l’influenzia de l’intelligenzia de l’angelo prima, e poi de l’anima del mondo, avendo giá participato la vita di Giove l’essenzia di Saturno e il primo essere di Celio, che erano li tre dèi del convito precedente a la nativitá di Venere magna, ne l’angelo e ne la mondana e ne l’anima del mondo: ma noi non curaremo d’allegorie sí astratte e interminate e improporzionate al litterale fabuloso. Essa medesima Diotima (come hai inteso) dichiarò che intendeva per Venere la bellezza: onde dice che l’amore sempre ama il bello, perché nacque quando nacque la bella Venere. Significa adunque che amore nacque quando