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302 iii - de l’origine d’amore

mediante le meditazioni continue carnali verria a generare molta prole. La parte corporea femminina non solamente in questo non si lasciò regulare, come era giusto, dal suo intellettuale marito, anzi il retirò a la summersione de le cose corporee, mangiando seco del frutto de l’arbore proibito: e di continente se gli aprirono gli occhi, non l’intellettuali, ché quelli piú presto si chiusero, ma quelli de la fantasia corporale circa degli atti carnali lascivi: onde conobbero essere nudi, cioè la inobedienzia degli atti carnali a l’intelletto, e però procurarono coprire gl’instrumenti genitali, come vergognosi e ribelli de la ragione e sapienzia. Dice che incontinente odirono la voce di Dio e s’ascosero: cioè che, riconoscendo le cose divine che avevano lasciate, si vergognorono. Dietro al peccato succede la pena: e la sacra istoria narra separatamente la punizione del serpente, quella de la donna e quella de l’uomo. Maladice il serpente piú che ogn’altro animale, e il fa andare sopra il petto e mangiare polvere in tutta la vita sua, mettendo odio fra la donna e sua progenie e fra il serpente e sua progenie, talmente che l’uomo al serpente fracassasse la testa ed egli a l’uomo il calcagno: cioè che l’appetito carnale de l’uomo è piú sfrenato che d’alcun altro animale; e va col petto per terra, cioè che fa inchinar il cuore a le cose terrestri e fuggire da le celesti; e tutta sua vita mangia de la polvere, però che si nutrisce de le cose piú basse e vili che sieno; e l’odio è perché l’appetito carnale macula la parte corporea e la guasta con li escessi, donde derivano molti defetti corporei e malattie e ancor morti; ancora, da questo resta disfatto l’appetito carnale, il quale s’addebilisce e perde per istemperamento de la complessione e malattia del corpo. La donna puní con moltitudine di doglie e concezione, e nel parturire con doglia i figli e avere desio al marito, avendo lui possanza sopra di lei: cioè che la vita lasciva causa al corpo doglie, e ogni diletto suo è doloroso, e tutte le sue progenie e successi sono fatigosi e fastidiosi; niente di manco, amando lei la parte intellettuale come marito, gli resta possanza sopra di lei per ordinarla e temperarla negli atti corporei. A l’uomo (perché udí le parole de la donna e mangiò de l’arbore proi-