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272 iii - de l’origine d’amore

propriamente si chiama mancamento; o veramente che manchi atto e potenzia insieme, e chiamano questa privazione assoluta.

Sofia. Dimmi l’esemplo di tutti due.

Filone. Ne le cose artificiali vedrai [che] un legno rozzo, a chi manca la forma e bellezza d’una statua d’Apolline, niente di manco è in potenzia a quella; però una porzione d’acqua, cosí come è privata in atto di forma di statua, cosí ancora è privata in potenzia, perché d’acqua non si può fare statua, come di legno. Quel primo mancamento, che non è spogliato di potenzia, si chiama mancamento; questo altro, a chi ancora manca con l’atto la potenzia, si chiama assoluta privazione: e ne le cose naturali la materia prima, che è nel fuoco o ne l’acqua, se ben gli manca la forma ed essenzia d’aere in atto, non però gli manca in potenzia, ché del fuoco si può fare aere e cosí de l’acqua; niente di manco gli manca forma di stella, di sole, di luna, ovvero celeste, non solamente in atto ma ancora in potenzia, però che la materia prima non ha potenzia né possibilitá a farsi cielo né stella. Questa differenzia è nel mancamento de la bellezza del mondo angelico al corruttibile, ché ne l’angelico il mancamento suo è mancamento in atto solamente, ma non manca in conoscimento e inclinazione, che è come la potenzia ne la materia prima; e cosí come in quella il mancamento de l’atto gli dá inclinazione e desiderio a ogni forma di che ella è in potenzia, cosí la cognizione e inclinazione angelica a la somma bellezza (qual gli manca) gli dá intensissimo amore e ardentissimo desiderio. Questo mancamento non è privazione assoluta, ché chi conosce e desia ciò che gli manca, non è del tutto privato di quella, però che il conoscimento è un essere potenziale di quello che manca, e cosí è l’amore e desiderio; ma nel mondo inferiore, ove non è tal conoscimento e desiderio di questa somma bellezza, con l’atto manca la potenzia di quella, e tal mancamento è privazione assoluta e vero difetto, non giá conoscitivo incitativo e produttivo d’amore: ché quello è perfezione ne le cose create, e ne le piú eccellenti questo mancamento si truova maggiore, cioè piú conoscitivo e incitativo d’amore, che nel corruttibile, e il privativo minore; e