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unitá d’amore e desiderio 209

l’amore è odio e il contrario del desiderio dicono che è fuga de la cosa odiata: onde dicono che, sí come l’amore è principio di desiderio, cosí l’odio è principio de la fuga, e cosí come odio e fuga sono due passioni [per fuggir la cosa cattiva, cosí amore e desiderio sono] per acquistar la cosa buona; e dicono che sí come il gaudio, o ver dilettazione, è fine e causa de l’amore e desiderio, cosí la tristizia, o ver dolore, è causa de l’odio e de la fuga; e cosí come la speranza è mezzo tra l’amore e desiderio e il gaudio (però che la speranza è di ben futuro e discosto, e il gaudio, o ver diletto, è di ben presente o ver congiunto), cosí il timore è mezzo fra la tristizia, o ver doglia, e fra la fuga e l’odio: però che il timor è del mal futuro o ver discosto, e la tristizia, o ver doglia, è del mal presente e congiunto. Sí che questi teologi fanno in tutto differente il desiderio da l’amore, tanto da quel che gli è principio, che chiamano complacenzia, come da quel gli è fin e termine, qual chiamano gaudio e dilettazione.

Sofia. Ben fatta mi par questa differenzia: e tu, Filone, perché non la consenti, ma metti che l’amor e il desiderio sieno una medesima cosa?

Filone. Ancor questi teologi, ingannati da la diversitá de’ vocabuli, cercano appresso il vulgo mettere diversitá di passioni ne l’animo, quale in effetto non è.

Sofia. A che modo?

Filone. Pongono differenzia essenziale fra l’amore e il desiderio, li quali in sostanzia sono una cosa medesima; e fanno differenzia fra l’amor della cosa che manca e fra quel de la posseduta, essendo l’amor un medesimo.

Sofia. Se tu non nieghi che l’amore sia complacenzia de la cosa amata, qual causa il desiderio, non puoi negare che amore non sia altro che desiderio, cioè principio di quello come principio di moto.

Filone. La complacenzia de la cosa amata non è amore, ma è causa d’amore, cosí come è causa del disio: ché amor non è altro che desio de la cosa che compiace, onde la complacenzia col desio è amore, e non senza. Sí che amore e desio

Leone Ebreo, Dialoghi d’amore. 14