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cinque quesiti fondamentali 205

prodotta fu prodotta, e il fine del prodotto è il primo ne l’intenzione del producente, se bene è ultimo in sua esecuzione. Son questi, o Sofia, i cinque tuoi quesiti circa il nascimento d’amore.

Sofia. Questi sono certamente. Io ho fatta la dimanda, ma tu l’hai in tal modo ampliata, che mi dai buona speranza de la desiderata risposta: ché, come le piaghe ben aperte e ben vedute si curano meglio, cosí i dubi, quando son ben divisi e smembrati, piú perfettamente si solveno. Vegniamo dunque a la conclusione, ché con desiderio l’aspetto.

Filone. Tu sai che, avendo a determinare cose pertinenti al nascimento de l’amore, bisogna presupporre che lui sia e saper qual sia sua essenzia.

Sofia. Che l’amor sia è manifesto, e ciascuno di noi può far testimonio del suo essere, e non è alcuno che in se stesso noi senta e noi veda; e qual sia l’essenzia sua mi pare che assai m’abbi detto quel giorno quando parlammo d’amore e desiderio.

Filone. Non mi par giá poco che tu confessi sentire in te stessa che amor sia: ch’io timido stava che tu (per mancamento d’esperienzia) non mi domandasse del suo essere dimostrazione, la quale a persona che noi sente (come di te presumessi) non sarebbe facile di fare.

Sofia. Giá in questa parte t’ho levato l’affanno.

Filone. Presupposto che amor sia, hai tu ben a mente le cose pertinenti a la cognizione di sua essenzia, secondo che l’altro giorno parlammo?

Sofia. Credo ben ricordarmi: niente di meno, s’el non t’è grave, vorrei ch’in breve mi replicasse quel di che mi bisogna aver memoria pertinente a l’essenzia de l’amore, perché meglio intenda ciò che dirai del suo nascimento.

Filone. Ancor volentieri di questo ti compiaceria, ma non ben mi ricordo di quelle cose.

Sofia. Buona fama ti dái d’aver buona memoria: se de le cose tue non ti ricordi, come ti ricorderai de l’altrui?

Filone. S’altri mia memoria possiede, come mi può ella