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eclissi della luna e dell’anima 193

questo quarto e ultimo aspetto amicabile, se l’anima tende al spirituale, viene alla divina coppulazione, che è somma sua felicitá e diminuzione de le cose corporee. A questo modo, o Sofia, l’anima è numero che se stesso muove in moto circulare, e il numero de’ numeri è quanto il numero degli aspetti lunari col sole, che son sette, e la coniunzione è la decima unitá, principio e fine de li sette numeri, come quella è principio e fine de’ sette aspetti.

Sofia. Resto contenta del simulacro lunare a l’anima umana. Vorrei sapere se hai alcuna similitudine ne l’eclissi de la luna a le cose de l’anima.

Filone. Ancora in questo il pittor del mondo non fu negligente. L’eclissi de la luna è per interposizione fra lei e il sole, che gli dá la luce, per ombra de la quale la luna d’ogni parte resta tenebrosa, cosí da l’inferiore come da la superiore; e si dice «eclissata», però che totalmente perde la luce d’ogni sua metá. Cosí interviene a l’anima: quando s’interpone il corporeo e terrestre fra lei e l’intelletto, perde tutta la luce che da l’intelletto riceveva non solamente de la parte superiore, ma ancor de l’inferiore attiva e corporea.

Sofia. A che modo si può interporre il corporeo fra lei e l’intelletto?

Filone. Quando l’anima s’inclina oltre a misura a le cose materiali e corporee e s’infanga in quelle, perde la ragione e la luce intellettuale in tutto: però che non solamente perde la coppulazione divina e la contemplazione intellettuale, ma ancora la vita sua attiva si fa in tutto irrazionabile e pura bestiale, e la mente o ragione non ha luogo alcuno ancora ne l’uso de le sue lascivie; onde l’anima sí miserabile, eclissata dal lume intellettuale, è equiparata a l’anima degli animali bruti, ed è fatta de la natura loro (e di questi dice Pittagora che migrano in corpi di fiere e di bruti animali). È ben vero che, cosí come la luna qualche volta è tutta eclissata e qualche volta parte di lei, cosí l’anima qualche volta perde in tutti gli atti intellettuali luce e qualche volta non in tutti è fatta bestiale.

Ma, sia come si voglia, la bestialitá, in tutto ovvero in parte, è

Leone Ebreo, Dialoghi d’amore. 13