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178 iii - de l’origine d’amore

loro unione in modo che, afferrandosi l’anima affettuosamente col desiderato e contemplato oggetto, potria prestamente lassare il corpo esanimato del tutto.

Sofia. Dolce sarebbe tal morte.

Filone. Tale è stata la morte de’ nostri beati, che, contemplando con sommo desiderio la bellezza divina, convertendo tutta l’anima in quella, abbandonorno il corpo; onde la sacra Scrittura, parlando della morte de’ dui santi pastori Moisé e Aron, disse che morirono per bocca di Dio, e li sapienti metaforicamente declarano che morirne baciando la divinitá, cioè rapiti da l’amorosa contemplazione e unione divina, secondo hai inteso.

Sofia. Gran cosa mi pare che l’anima nostra possa con tanta facilitá volare a le cose corporali, e ancora ritrarse tutta insieme a le cose spirituali, e che essendo una e indivisibile, come dici, che possa volare fra cose sommamente contrarie e distanti, come sono le corporali da le spirituali. Vorrei che mi spianassi, o Filone, qualche ragione con che meglio mia mente questo mirabil volteggiare de l’anima nostra potessi intendere. E dimmi con che artificio lassa e piglia i sensi, insiste e desiste dalla contemplazione sempre che li piace, come detto m’hai.

Filone. In questo l’anima è inferiore a l’intelletto astratto, perché l’intelletto è in tutto uniforme, senza movimento d’una cosa in altra né di sé a cose aliene; però l’anima, che è inferiore a lui (perché da lui dipende), non è uniforme, anzi per esser mezzo fra il mondo intellettuale e il corporeo (dico mezzo e vinculo, con quale l’uno con l’altro si collega), bisogna che abbi una natura mista d’intelligenzia spirituale e mutazion corporea, altramente non potrebbe animar i corpi. Però interviene che molte volte esce de la sua intelligenzia a le cose corporali, per occuparsi ne la sustentazione del corpo con le virtú notritive, e ancora per riconoscere le cose esteriori necessarie a la vita e a la cogitazione, mediante la virtú e opere sensitive; pur qualche volta si ritira in sé e torna ne la sua intelligenzia, e si collega e unisce con l’intelletto astratto suo antecessore, e