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162 ii - de la comunitá d’amore

Aristotile che questa divinitá è fine piú alto che il loro, e non la sua propria perfezzione in essi manente (come stima Averrois).

Sofia. E la beatitudine de l’anime intellettive umane, e il suo ultimo fine, sarebbe mai per questa simil ragione l’unione divina?

Filone. Certamente, perché la sua ultima perfezione, fine e vera beatitudine non consiste in esse medesime anime, ma ne la sollevazione e unione loro con la divinitá: e per essere il sommo Dio fine d’ogni cosa e beatitudine di tutti gl’intellettuali, non per questo s’esclude che la loro propria perfezione non sia l’ultimo loro fine, però che ne l’atto de la felicitá l’anima intellettiva non è piú in se stessa, ma in Dio, il quale ha felicitá per la sua unione; e quivi consiste il suo ultimo fine e felicitá, e non in se stessa in quanto non abbia questa beata unione.

Sofia. Mi gusta questa sottilitá, e resto satisfatta de la mia prima dimanda. Vegniamo alla seconda.

Filone. Tu vuoi ch’io ti dichiari [in] che modo, amando e movendo l’intelligenzia l’orbe celeste corporeo, che è da men che lei, essa intelligenzia si possa magnificare e sollevare ne l’amor del sommo Dio e arrivare alla sua felice unione.

Sofia. Questo è quello ch’io voglio saper da te.

Filone. Il dubbio viene a essere ancor maggiore, perché, de l’intelligenzia separata da materia, l’atto proprio ed essenziale suo è l’intendere se stessa e in sé ogni cosa insieme, relucendo in lei l’essenzia divina in chiara visione come il sole nel specchio, la quale contiene l’essenzie di tutte le cose ed è causa di tutte. In questo atto debbe consistere la sua felicitá e il suo ultimo fine, non in muover corpo celeste, che è cosa materiale e atto estrinseco de la sua vera essenzia.

Sofia. Mi piace di vederti insanguinarmi la piaga per curarla poi meglio. Abbiamo dunque il remedio.

Filone. Tu hai altra volta inteso da me, o Sofia, che tutto l’universo è un individuo, cioè come una persona, e ognuno di questi corporali e spirituali, eterni e corruttibili, è membro e parte di questo grande individuo, essendo tutto e ciascuna de