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amoretra superiori e inferiori 157

che riceve; e fra gli uomini i benefattori amano piú quelli che ricevano i suoi benefizi, che li benefiziati i benefattori; perché questi amano per il guadagno e quelli per la virtú, e l’uno amore ha de l’utile e l’altro è tutto onesto. Tu sai pur quanto l’onesto è piú eccellente che l’utile; sí che non senza ragione io t’ho detto, che l’amore ne li spirituali è molto piú eccellente e perfetto verso li corporali che ne li corporali verso li spirituali.

Sofia. Mi satisfa quello che m’hai detto: ma due altri dubi ancora m’occorrono. L’uno è che ’l desiderio presuppone mancamento, debbe essere mancamento de la cosa desiata nel desiderante e amante, e non mancamento de la perfezione de l’amante ne la cosa amata, come par che tu dica, cioè che ’l mancamento sia ne l’inferiore desiderato e amato dal superiore. L’altro dubio è che io ho inteso che le persone amate, in quanto sono amate, sono piú perfette che gli amanti, perché l’amore è de le cose buone, e la cosa amata è fine e intento de l’amante, e il fine è il piú nobile: come adunque l’imperfetto può essere amato dal perfetto, come dici?

Filone. Li tuoi dubi son di qualche importanzia. La soluzione del primo è che ne l’ordine de l’universo l’inferiore depende dal superiore e il mondo corporeo dal spirituale, onde il mancamento de l’inferiore addurrebbe mancamento al superiore dal qual depende: però che l’imperfezione de l’effetto denota imperfezione de la causa. Amando adunque la causa il suo effetto e il superiore l’inferiore, desidera la perfezione de l’inferiore e d’unirselo seco per liberarlo da difetto, perché liberando lui egli salva se stesso di mancamento e imperfezione: sí che quando l’inferiore non si viene a unire col superiore, non solamente egli sta defettuoso e infelice, ma ancora il superiore resta maculato con mancamento de la sua eccelsa perfezione, ché ’l padre non può essere felice padre essendo il figliuolo imperfetto: però dicono gli antichi che il peccatore pone macula ne la divinitá e l’offende, cosí come il giusto l’esalta. Onde con ragione non solamente l’inferiore ama e desidera unirsi col superiore, ma ancora il superiore ama e desidera unir seco