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130 ii - de la comunitá d’amore

del mondo inferiore chiamato Iunone, ed è figliuolo di Giove perché è il pianeta che gli è prossimo inferiore di lui. E il pianeta Venere, secondo gli antichi, séguita in mezzo, di poi Marte, poscia séguita Mercurio, di poi il sole e di poi la luna: ma li piú moderni astrologi pongono il sole fra Marte e Venere. De la qual Venere diverse cose fingono i poeti. Qualche volta la chiamano magna, applicando le cose piú eccellenti de la natura a lei, e che ella è figliuola di Cielo padre e di Die madre: gli danno per padre il cielo per essere Venere uno de li sette pianeti celesti, e per madre il dí per essere molto chiara, e quando è mattutina anticipa il dí e quando è vespertina il prolonga. Dicono che parturí il gemino amore di Iove e le tre sorelle chiamate Grazie: intendendo che l’amor negl’inferiori procede dagli dui parenti benigni chiamati fortune, da Iove fortuna maggiore e da Venere fortuna minore, ma Giove in luogo di padre per la superioritá ed eccellenzia masculina e Venere in luogo di madre per essere minore, piú bassa e femminile. Ancora l’amore di Iove è onesto, perfetto e masculino, e quello di Venere è delettabile, carnale, imperfetto e femminile: onde fingono questo amore nato d’ambidui essere gemino, per essere composto d’onesto e delettabile, e anco perché il vero amore debbe essere gemino e reciproco ne’ due amanti: onde generorono insieme le Grazie, perché l’amor non è mai senza grazia d’ambedue le parti. Dicono che questa Venere, venendo in casa di Marte, causò furie in quella; significando che quando ne la nativitá d’alcuno Venere si truova in uno de li suoi segni, che son case di Marte in cielo, cioè in Ariete o vero in Scorpione, senza furiosi amanti e d’ardente amore per la caldezza di Marte. E cosí è quando Venere ha aspetto con Marte, e la dipingono cinta del cesto, quando fa coniúgi e nozze, per significare il gran ligame e vinculo inseparabile che pone Venere fra i congiunti in amore; applicano a lei degli animali le colombe, per essere molto dedicate al coniugio amoroso, e de l’erbe il mirto sí per il soave odore sí perché sempre è verde come l’amore. Ancora perché, successivamente, il mirto ha le foglie a due a due, perché l’amore è sempre gemino e reciproco; ancora