Pagina:Abrabanel, Juda ben Isaac – Dialoghi d'amore, 1929 – BEIC 1855777.djvu/133


il mito della cosmogonia 127

la loro gravidanzia del primo dí, e il parto e apparizione nel quarto dí, de’ sei dí de la creazione. E dicono che Diana uscí prima e che fu lucina adiutrice ne la nativitá d’Apolline, perché la notte ne la creazione precedette al giorno e li raggi lunari principiorono a disporre l’aere a ricevere i solari. Apolline amazzò Pitone, che è l’abisso, perché il sole con li suoi raggi andò disseccando e scoprendo ognora piú la terra, purificando l’aere e digerendo l’acqua, e consumando quella umanitá indigesta che restava de l’abisso in tutto il globo, che impediva la creazione di tutti gli animali, se ben non proibiva quella de le piante, per essere piú umide. Onde nel quinto dí de la creazione, che fu il seguente alla apparizione de’ luminari, furono creati gli animali volatili e aquatici, che erano li manco perfetti; e nel sesto e ultimo dí de la creazione fu formato l’uomo, come piú perfetto di tutti gl’inferiori, allora che ’l sole e il cielo giá avevano disposti talmente gli elementi e temperata la loro mistione, che si potè fare di quella [un] animale, nel quale si mescolasse il spirituale col corporale e il divino col terrestre e l’eterno col corruttibile in una mirabil composizione.

Sofia. Molto mi piace questa allegoria e la conformitá che ha con la creazione narrata ne la sacra scrittura mosaica, e quella continuazione de l’opera de li sei dí l’uno doppo l’altro; e veramente è da admirare poter nascondere cose sí grandi e alte sotto velame degli amori carnali di Iove. Dimmi ancor se in quelli di Alcumena è significazione alcuna.

Filone. La finzione è che Giove s’innamorò di Alcumena e usò con lei in forma d’Amfitrione suo marito, e di lei nacque Ercole; e tu sai che Ercole appresso li greci vuol dire uomo dignissimo ed eccellente in virtú, e questi tali nascono di donne ben complessionate, belle e buone, come fu Alcumena che fu onesta e formosa amatrice del suo marito; delle quali donne si suole innamorare Giove e influisce in quelle le sue ioviali virtú, in modo che concepiscano principalmente di esso Giove. E suo marito è quasi strumento de la concezione, e questo vuol dire che Iove usò in lei in forma d’Amfitrione suo marito: però che il seme d’Amfitrione, se non fussi la virtú e influenzia