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monumenti od onta deli’ Afia, iti che tanta mutazione a noi avvenne, che, fi £ri»ra di queir età degni eron fatti»più infeltrì tra* Barbari di comandare alle Greche Città, e Danao f fi) dalf Egitto fuggendo Argo occupò ■> e regnò in Tebe Cadmo (fi) Sidonio, e quei di Caria (j j) le nofire Ifole abitarono, e di tutto il Peloponnefo ($4) Pfllope figlimi di Tantalo ottenne l’impero; dqpo di quella guerra cotanto la gente nofira avvantaggiò , che furon dà noi ($5) tolte a* Barbari e grandi Città * e fle*mmato Paefe . S*altri dunque con faggio configlio non dubiteranno d’illustrare , ì mio affunto, avran cofe oltre alle detee , ond’Elena efaltare, e molti potranno ufi fere in lode di lei eleganti, e nuovi vagiamo* menti. r,

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pelope, figlio di Tantalo, la di cui aVventure

fono ottimamente cantate da Predar# . Olimp. Od. /., portato arendo gran copia di ’ ricchezze dall’Alla, t’impadronì del Paefe i . ch’ora chiaman Morea, e, benchjbforeftie» ro fòffe, ottenne, che dal fuo nome folta-» chiamato Peloponnefo. Tocidtd ffill* i. $. fti) TTucidid. lib. I. 8. 1». racconta, che non lubito dopo l’affar di Troja i Greci poterono . flabilir le lor fedi . Quei di Beoaia feflanti anni dopo Pt ecidio, icacciati fuord’Arne da* Tettali, abitarono la Cadmea . I Dorici ’ ottant* anni dopo occuparono cogli Eraclidi il Peloponnefo. E dopo lungo tempo gli Ace» . niefl mandaron Colonie nòdi* Ionia, 0 in-* buona parte dell’Ifole; Ciò, che tacerò quéi del Peloponnefo in Italia, è in gran,pariti della Sicilia, e in. ai iti luoghi <U Gtecia.