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XXI, 7 «li» imi. a «tormenti» : suppl. dal Pirandello (op. cit., p. 258).
XXIII, 2 «otn» : suppl. di su C; —3 «che ’nn una»: anticipaz. erronea del v. 5: l’emendam. da C.
XXIV, 3 «mor», 7 «per» : la misura ed il senso suggeriscono gli emendamenti.
XXVI, 7 «darebe» : il necessario emendano è fondato sullo speciale valore della locuzione «darvi» presso l’A. ; — 9 «dira» : corr. data dalla rima ; — 11 «pure» suppl.
XXVIII, 6 «gran cortesia», 9 «degnasse di»: con una sili, di troppo; — io «acciò» B (errata anticipaz. di «che cciò» del v. 12); «anche» C : il contesto richiede una congiunz. concessiva; — n «per» : suppl. da C.
XXIX, 2 «di me merze» : l’atnan. dimenticò di espungere «me».
XXX, 6 «con» sará «com’» ; — io «per» suppl.
XXXI, 7 e 14 «e» suppl.; — 9 «latino», 12 «daquellino» : originariamente la rima doveva essere «imo» : forse l’amanuense, non comprendendo il valore di «latimo» = «lat’imo», corresse «latino» e mutò conseguentemente la rima del v. 12 ; — 13 «piena» ms. ; — 14 «mmi pare»: la rima richiede «iso», onde la mia lezione.
XXXIII, 2 «a» suppl.; — 5 «la mia», sovrabbondante;— 12 «si» suppl. e «ched» ampliato da «eh», per la misura.
XXXIV, 5 «oime», con una sili, di troppo.
XXXV, 9 «sola mia»: emend. con l’aiuto di Esc.; — 12 «chiedile» corr. da «chielle».XXXVII, 9 «anchor» Parm., ma «alchor» (= «á ’l chor») Per., che seguo.
XXXVIII, 7 «la» suppl.; — 11 «in una estate», 13 «a le intrate» : emendamenti del Witte; — 12 «noni», con iscatnbio tra u ed n.
XXXIX, 4 «che romani»: la lieve modificazione è del Rossi;— 13 «lodito dire» = «l’ho udito dire» : ma la correz. è imposta dalla rima.
XL, 3 «chio» = «ch’i’ho» : ma «che» è escluso dalla sintassi ; — 7 «in» suppl.;—9 «non ò mistiere» : l’ipotesi d’uno spiegabile trapasso paleografico induce alla necessaria correz.; — 11 «piú» corr. da «pur»; — 12: in princ. «che pur», per un’erronea ripetizione del menante (che aveva cominciato cosi anche il v. 11); — «ore» suppl.
XLI, 5 «e giá non potrebbe», emend. per la misura; — io «degno».
XLII, 8 «che» suppl.
XLIII, 2 * la vita», 14 «el rubaldo» : una sili, di troppo.
XLIV, 5 «di provare», sovrabbondante;—7-8: il ms. ripete testualmente i vv. 3-4, lez. insostenibile (nonostante la difesa tentata dal Pèrcopo) anche perché il poeta accenna nel v. 11 a pretese esorbitanti affacciate dalla donna per lasciarsi «servire», e queste non potevan essere espresse se non nei vv. 7-8.