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1, 3 «forse» B, ma «fosse» il cod. Bartoliniano, n.» n, dove questi soim. della tenz. derivano da un testo strettamente affine a B e appartenuto giá al Bembo;—8 «coperto» (= «coperto’») B, e «copertoio» Bart. ; — 13 «Lassa che» B : la correzione «a me» dal Bart.

2, 1 «’n» suppl.;—4 «suoi»: l’emendam. è del Torraca; — 9: di «alectera» la prima a non è ben formata, né di sicura lettura il nesso et (Lega).

3, 4 «chuoco» : evidente errore per «chuoio» ; — 12 «fassi» il tns. : la lezione «fa’ssi» è del Torr., di cui è anche la correz. di «charne» in «carte», per la rima.

4, 3 «che fo» suppl. di sul Bart.; — 5 «adusse» B, modificato per la rima.

5, 5 «si» suppl.; — io «presa», ma si tratta di Bicci.

6, 6 «dove» (ossia «dove’» =* «dovei»): la mia lezione, dal Bart.; — io «qual ti charicha ben» B, ma suona male: il cambiamento è suggerito dal Bart.

VII

CECCO ANGIOLI ERI

Nacque intorno al 1260 dal senese messer Angioliero, figlio d’un altro Angioliero (banchiere di Gregorio IX e m. nel 1236 circa).

Nel i 23 i fu replicatamente multato per essersi arbitrariamente assentato dall’oste, che assediava Turri in Maremma. Altre multe pagò nell’S2 e nel ’91, specie perché còlto in giro dopo il coprifuoco. Insieme col padre, fece parte del contingente di cavalieri mandati alla guerra d’Arezzo in aiuto dei fiorentini (128S). Implicato nel ’91 nel ferimento d’un Dino da Monteluco, non riportò alcuna condanna. Nel 1302 vendè una vigna per 700 lire. Forse tra il 1292 e il 1302, e prima che gli morisse il padre (ancor vivo nel 1296), si allontanò dalla patria, sembra per bando (cfr. l’annot. al son.

xcvi) : allontanamento da non confondere con la sua posteriore dimora a Roma (cfr. son. cxxxvn, 8). Secondo Celso Cittadini, sarebbe andato «a Roma a stare in casa del cardinale Riccardo Petroni sanese» (card. 1298, f 1313): ma il Decameron (IX, 4), citato dal Cittadini come fonte, indica la Marca d’Ancona quale mèta del viaggio e fa del cardinale, presso cui l’A. aveva deliberato di recarsi, un legato pontificio in quel paese, quale il Petroni non fu mai. Tuttavia è possibile che il Cittadini confondesse solo l’asserzione del Boccaccio con notizie desunte da altre fonti,