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42 xxiv - pieraccio tedaldi

XIV

Qual è il suo unico conforto allorché si sente triste per la sua povertá.

Tal si solea per me levare in piede,
e dicea: — Bene andiate — e — Ben vegnate, —
e farmi molto spesso le fiate:
4se or gli vo dinanzi, e lui si siede.
E1 che e ’l come e donde ciò procede?
Ch’i’ho pochi danari e men derrate;
sovente con durissime spronate
8spesso malinconia nel cor mi fède.
E certo son ch’ella m’uccideria,
se non ch’i’ sto, e penso e poi ripenso
11come fortuna gira notte e dia.
Ché tal da povertá è stato offenso,
che poi caso o accidente li venia
14si, ch’e’ si riconforta in ogni senso.

XV

Delibera di moderare le sue tendenze spenderecce.

I’ truovo molti amici di starnuto,
e chi di «Bene andiate» e «Ben vegnate»,
chi di profferte e piccole derrate,
4mostrando ognun ver’me il volere acuto.
Ma tal fiata i’ ho bisogno aiuto
aver da lor, danari o ver derrate:
chi gambero diventa piccol, frate,
8chi sord’o orbo, o chi diventa muto.
Si, ch’io son fermo di trasnaturare
e di piú non aver la man forata,
11e quel, che m’è rimaso, ben guardare,
e spender sempre secondo l’intrata:
e l’animo è seguace al migliorare,
14ch’oggi la gente è troppa iscozzonata.