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II

SER IACOPO DA LEONA

Il «Barbuto» del son. i è Rustico Filippi (p. 72).— La frequenza in Toscana,nel Dug., del nome Contessa fa risultare arrischiata l’affermazione del Casini (Scritti dant., p. 253) che il son. in, che non so perché gli parve «ironicamente» laudativo, riguardi la moglie di m. Messerino (p. 122), le cui due figlie entrarono nella famiglia degli libertini, posseditrice fino al 1288 del castello di Lèona.

III

SER MINO DA COLLE

Durazzo (son. 1) fu forse il figlio di m. Guidalotto de’ Vecchietti, fatto nel 1289 cavaliere dal vesc. d’Arezzo (D. Compagni, I, vili). — Ser Monaldo di ser Volontieri da Sofena in Valdarno (son. 11) mori nel 1293 (Bertoni, Il Duec., p. 270). Delle sette poesie assegnategli dagli antichi canzonieri, oltre al son. da me riprodotto, una almeno è di attribuzione discutibile.

IV

TENZONI POLITICHE FIORENTINE

Le due prime si riferiscono alle voci, che preannunziavano in Firenze, tra la fine del 1266 ed il principio del ’67, la prossima discesa di Corradino. — «Campion san Péro», qui e piú oltre in queste tenzz., è naturalmente Carlo d’Angiò. — I, 2, 4: il «batastero», il battistero di Firenze, ossia la cittá stessa ; — 8 : allusione a Manfredi ; — 11 : la «Mongioia», nome dello stendardo reale di Francia, designa ancora Carlo. — Nella tenz. II l’«impero» (v. glossario) e l’«agnello» son Corradino;—3-4, 14: si allude ad Alfonso X di Castiglia, altro pretendente alla dignitá imperiale.

Nella tenz. III, il «buon Ricciardo» è Riccardo di Cornovaglia, el. nel ’57 re de’ romani, morto nel ’72. — «Federigo di Stuffo» (Hohenstaufen) o «Federigo il terzo», figlio d’Alberto langravio di Turingia e nipote per parte di madre di Federico II, assunse effettivamente col nome di Fede-