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veda come fanno profitto nella religione; perché cosi dice, che fa bene se non facesse cosi, che esso sarebbe obbligato a rendere ragione di tutte le anime dei suoi sudditi. Io vorria che tutti i signori e principi fusseno tali. Il Signore vi dia fede, e vi accresca nella sua cognizione, perché di continuo dovemo pregare di accrescere in fede: per questo si chiamano le vie del Signore, perché non si dovemo fermare come fussemo perfetti, ma camminare sempre e crescere in perfezione. Studiate diligentemente la Scrittura. Emilio per grazia di Dio è sano e salvo, e spero che temerá Dio: molto volentieri ode le prediche, e studia la Scrittura. Io prego di continuo per lui e per tutta la casa nostra, che temino il Signore. Il mio consorte e io ed Emilio con tutto il cuore vi salutiamo. Di Haidelberga, a 8 di Agosto, [1554]. Se la signora Lavinia mi vorrá scrivere, S. S. potrá ben trovare via e modo. Questa cittá è molto celebre per la corte, e per l’Academia. La vostra Olympia.

X

Olimpia Morata a Cherubina Orsini.

Avendo io scritto la prima mia lettera, ho voluto ancora aggiongere quest’altra per esortarvi, che preghiate Dio che vi faccia forte, acciocché per paura di quelli che solamente possono ammazzare il corpo, voi non offendiate quel dolce Signore nostro, che per nostra causa ha patito ogni cosa; cosi per esserli grata confessatelo, come esso vole, avanti questa perversa generazione, e ricordatevi di quel che dice David: «Io ho in odio la chiesa de’ maligni, e con li impii non sederò». Oh, mo’ direste forse: — Io son inferma, e non posso questo. — O pensate che tanti santi e profeti, tanti martiri, ancora del nostro tempo, siano stati forti per propria virtú, e non che Dio abbia