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Noi lascerem Gibello in Serpentina
imprigionato, secondo la storia,
e direm della madre sua reina
e del re Tarsian, c’ha gran vettoria,
ch’ebbor consiglio tale una mattina,
dar moglie all’altro figlio con gran gloria.
E per consiglio eletta fu in isposa,
se ’n piacer gli è, la pulzella Argogliosa.
Il re fe’ imbasciadori, e cavalcáro;
sanza soggiorno a Gienudrisse furo,
la pulzella Argogliosa ivi trováro,
e l’ambasciata contar di sicuro.
Ed Argogliosa col suo viso chiaro,
che per Gibello avea lo cor si duro,
non ne volle ascoltar l’ambasciaria,
rispuose che marito non volia.
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Da lei si dipartir gl’imbasciadori
ed al re Tarsiano ritornarsi
e disson ch’ella aveva gran dolori
e non volea quel tempo maritarsi.
E ’1 re coi suoi baroni, ne’ lor cuori,
di tal risposta forte infiammarsi;
gridáro a boce: — Oste le mandiamo
si che per forza, all’onta sua, l’abbiamo! —