son quasi innamorata anch’io di te.
Foss’io pur uomo! Lúcia E perché? che faresti? Artemona Altra felicitá non vorrei al mondo
ch’esserti appresso. Ma poi, quando io fosse,
non vorresti vedermi. Lúcia Tu ti inganni.
Fossi quel che volessi, non potrei
se non esserti amica. Artemona Oh! Questo, fallo
al tuo Crisaulo, ch’ornai sai pur certo
quanto che t’ami; e l’avrai fatto a me,
che t’amo pur di cuor. Ma voi fanciulle
fate profession d’esser crudeli
e di lasciar morir prima la gente
che li porgessi aita d’un sol guardo
o d’una paroletta; ma, nel fine,
tornan sopra di voi: non me n’impaccio.
Ma non è giá ’l dover chi tanto v’ama
apprezzar cosí poco. Tieni a mente
che al pentirci siam noi sempre le prime,
come l’ultime a creder. Lúcia Non t’intendo.
Parla piú chiaro. Artemona Io so che vuoi mostrare
esser di tutte l’altre la piú savia
e piú da ben. Lúcia Perché? Artemona Perché tu sola
vuoi governarti al contrario de l’altre
che non son manco belle o meno oneste
che ti sia tu. Lúcia E in che? Artemona Dico che l’altre
tutte fan buona cera a chi con vero
veden che l’ami; e non è donna al mondo