ancor duo giorni perché a lui non paia
che siam corrivi. E tu fa’ che non manchi.
A te ne sto. Filocrate . Perché? non è giá fatta? Calonide È fatta, si, ma vo’ veder le nozze:
che non vo’ star piú in questo struggimento,
che importa troppo; e lo starne sospesa
non è sicuro. Filocrate Io sono a le tuoi voglie;
altro non bramo. Ma vorrei che anch’ella
mi toccasse la mano. Calonide Oh! S’è per questo,
anco s’ha da far ben. Dalli la mano.
Orsú! A chi dico? Filocrate Quando fia mai l’ora
per me tanto felice che, legati
d’eterno nodo, di tante fatiche
e tanti stenti al fin mi sia concesso
cogliere i dolci frutti? Aimè! ch’io temo,
si come mi cognosco al tutto indegno
d’un tal tesor, che non mi sia negato
da la mia sorte. Calonide Lascia andar da canto
queste tuoi leggerezze. Ora attendiamo
che si dia fine. E poi vo’ che tu pigli,
figliuolo, per potervi mantenere
sempre nel grado vostro con onore,
qualche onesto esercizio; ed io giá mai
non ti son per mancar. Filocrate Lo voglio fare.
E son restato in fine a questo giorno
perché, mercé di lei, cosí inquieto
era di mente che ad altro pensare
non mi poteva dar che a dimostrarle
quanto fosse ’l mio amore. E ancor la veggio
tanto esser de le suoi rare bellezze