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ATTO I
SCENA I
Girifalco si lamenta d’Amore. Pilastrino lo ammonisce schernendolo; e, non potendo ultimamente mangiar seco la mattina, si fa dar danari per comprar da cena e promettegli di menar l’altro parasito il quale gli aveva già fatto credere che fosse negromante.
Girifalco vecchio, Pilastrino parasito, Orgilla fante.
Girifalco. Va’ sempre stenta! Caca gli occhi e ’1 sangue
in gioventù per non esser mendico
quand’altri è vecchio! Or vedi come, al fine,
tutto è niente; che qui mai non puote
l’anima aver riposo in fin che dura
con la carne congiunta.
Pilastrino. Oh bel dettato!
Gli è bene un buon boccon, se la è congiunta
con la mostarda; ma vuole esser porco
di pochi mesi. Oh! Parti che ’1 vecchione
ragioni anch’egli de bene vìvendo?
Piace anche a me.
Girifalco. Deh! taci ivi, ti prego,
o parla piano; ch’oggi ho poca voglia
di cianciar teco.
Pilastrino. Tu sei pur lunatico,
Girifalco: perdonimmi i tuoi anni.
Deh guarda che natura! Or si lamenta,