Osservazioni di Giovanni Lovrich/Del Corso della Cettina, il Tilurus, o Nastus degli antichi/§. 11. Delle Rovine di Gardun
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§. XI.
Delle Rovine di Gardun.
- I. O. M.
- ET GENIO
- MI P. P. I. M. P.
- STIL. BENEVENTO
- VITALI. 7. COH.
- — — — — —
- V. L. P. IMP DN.
- _ _ _ _ _ _ ET.
- TITIANO COS.
- III NON IANUA
- SIG. EQUIT.
Tutte le altre Lapide, secondo la usanza comune della barbarie Religiosa, servirono alla fabbrica della Chiesa di S. Michele di Trigl, ultimamente fatta. Il Fortis dice, che una volta in questi contorni forse sorgeva Tilurium. Io non ò ragione per poter abbracciar, o rigettar simil supposizione. Ma sembrerebbe, che Tilurium fosse stata quella Città, che fu poi chiamata Cettina, per la somiglianza, che à col nome di Tilurus. E se potessimo credere, che il Fiume abbia preso la denominazione dalla Città, come Tilurus Fiume si convertì in Cettina Fiume, così anche sarebbe ragionevole, che Tilurium Città si fosse convertita in Cettina Città, di cui è difficile negar la esistenza, come vedemmo da principio.
Poco sotto alla Villa di Gardun eravi una volta la Fortezza di Nutiak, ora distrutta, che il P. Coronelli, citato dal Fortis, stropiando il vero nome la chiama Nojac, segnando ch’ella fu presa a’ Turchi dal Generale Valiero del 1685, ma malamente la ripone nel luogo, ove sono adesso le rovine di Æquum.
Fin quì si estendeva una volta il Contado della Cettina, cominciando dalle sue sorgenti. Io quì fisso i limiti delle mie osservazioni, nè la brevità del tempo, anche volendo, mi avrebbe permesso di andar innanzi. Frattanto passerò a parlare de’ costumi de’ Morlacchi.