Opere minori 2 (Ariosto)/Lettere/Lettera XVIII

Lettera XVIII

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XVIII.1

Allo stesso.

Magnifico mio onorando.

Ora, ritrovandomi in casa di madonna Alessandra, è arrivato un vostro messo con una vostra lettera; ed è arrivato a tempo, perchè avevo bisogno di scrivervi, e non sapeva come mandarvi la lettera. Non jeri l’altro2 venne una febbre a messer Guido, ed oggi, che è il terzo giorno, gli è ritornata. Egli mi pare che si metta alquanto di paura, ancora che li medici gli dicano che il male non è pericoloso; e dice che si vuol confessare domani, ed acconciar li fatti suoi e per l’anima e pel corpo: ed oggi, essendolo io andato a visitare, mi disse, ch’altri non v’era che egli ed io, ch’io vi scrivessi che veniste in questa terra, perchè vuole che quello che si ha da fare, si concluda. Io poi son venuto di qua a casa di madonna Alessandra; e conferendo seco questa vostra venuta, è di parere che non dobbiate correre così in fretta, perchè le pare che saría un far disordine e tumulto, non essendo ancora placata quella fera salvatica. Io avrei ben desiderato che questo vostro messo avesse avuto volontà d’aspettar tutto domani, acciò che riparlando io con messer Guido poi che la febbre fosse cessata, avessi meglio potuto sapere quello che vorrà fare poichè sarete in questa terra: ma volendosi partire, non ho voluto che venga senza questa mia. A me parría, e così a madonna Alessandra, acciò che non veniste a volo per forse ritornarvene senza conclusione indietro, che voi non veniste all’avuta di questa; ma che voi mi mandaste qui un vostro messo súbito, per lo quale io vi potessi dare avviso più maturo dell’intenzion di messer Guido risoluta, poi ch’io avessi potuto parlar seco, che non fosse sì gravato dal male come è oggi. Pur io mi rimetto a voi, che facciate in questo quanto vi pare.

Della casa non s’è fatto altro, poichè fin qui non ne [p. 550 modifica]abbiamo ritrovate. Quelli de’ Trotti dicono che non vogliono affittar la lor casa, ma venderla. Io non starò di cercare. Madonna Alessandra farà le vostre raccomandazioni, ma non tutte. Mi vi offero e raccomando.

Ferrariæ, 21 iunii 1532.

Vostro,
Lodovico Ariosto.


A Villabona.


Note

  1. Tra le stampate dal Barotti, l. c., a pag. 403.
  2. Non jeri l’altro, invece del semplice affermativo Jerlaltro, è modo non adoperato (per quello che a noi ne sembri) in Toscana, e non registrato dalla Crusca. Gli esempî che da questa si adducono, ci darebbero bensì un altro modo consimilmente composto, benchè d’altro senso, e di cui non fecesi articolo apposito; vale a dire: Jerlaltro e l’altro.