Opere minori 1 (Ariosto)/Rime varie/Madrigale VIII

Madrigale VIII

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Madrigale VIII.1


     Fingon costor che parlan della morte,
Un’effigie a vederla troppo ria;
E io, che so che da somma bellezza,
Per mia felice sorte,
5A poco a poco nascerà la mia;
Colma d’ogni dolcezza,
Sì bella me la formo nel desio,
Che il pregio d’ogni vita è il viver mio.


Note

  1. Questo Madrigale fu trovato inedito fra le carte di monsignor Beccadelli, e pubblicato dal Baruffaldi (Vita ec., p. 235); il quale però ingannavasi indigrosso, supponendolo scritto dall’Ariosto nell’ultima sua malattia, «e suggerito dalla speranza di beata immortalità.» Nell’ultimo verso si desidera maggior chiarezza, che certo non mancherebbe quando invece di viver, si leggesse morir.