Opere minori 1 (Ariosto)/Edizioni/Rime

Rime

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Rime.


Sonetti, Madrigali, Canzoni e Capitoli. Ad instantia di Hippolito Ferrese,1537, in-8. È senza luogo e nome di stampatore, e con segnature da a sino a f, tutti duerni. Un esemplare sta nella trivulziana in Milano, ed ha nel frontispizio: Forze d’Amore, Opera nova, nella quale si contiene sei Capitoli di messer Ludovico Ariosto sopra diversi sogetti non più venuti in luce, intitolata le Forze d’Amore Con altri Capitoli, Sonetti, Strambotti, Barzellette d’altri autori sopra varii e diversi propositi. (Gamba)

* — Venezia, ad istanza di Giacomo Modenese, 1546; in-8. *

— Firenze, ad instantia di Iacopo Coppa modanese, 6 giugno 1547; in-8. Di questa sconosciuta edizione ci è dato notizia nel libro intitolato: Novelle di M. Anton Francesco Doni, colle notizie sulla vita dell’autore, raccolte da Salvatore Bongi; Lucca, tip. di A. Fontana, 1832, in-8; colle parole che seguono: «Libro di 60 carte, col ritratto dell’Ariosto sul frontispizio. Edizione che non abbiamo veduta citata nelle biblioteche, e che dal riscontro dei caratteri apparisce fatta dal Doni. È dedicata dal Coppa a Cosimo de’ Medici, con lettera del 20 maggio 1547. Sta nella pubblica Libreria di Lucca.» (A. Torri.)

— 1552; in-8. Edizione citata dalla Crusca. Fu fatta in Venezia, ma senza nome di stampatore. Il Gamba disse di non riconoscervi alcun pregio particolare, se non quello d’essere la sola citata nel Vocabolario. Vi mancano alcuni dei componimenti che si trovano nelle due sopra citate del 1537 e 1546. Un esemplare di questa impressione posseduto dal ch. ab. G. Manuzzi porta visibilmente al fine la data del M.D.LIIII; e ancora nel frontespizio apparirebbe la data stessa, se gli ultimi due II non fossero stati coperti da un pastello, forse per farla apparire la citata del 1552. Può dedursene che la detta edizione fosse ripetuta ancora nell’anno 1554.

* — Venezia, per Gabriel Giolito 1556 e 1557 (unite alle Satire); in-8; e 1560, in 12.* — Quest’ultima edizione del 1560 fu da Apostolo Zeno registrata tra le migliori. [p. xiii modifica]

Sonetti, Madrigali, Canzoni e Capitoli. — Venezia, per Francesco Dalla Barba, detto l’Imperadore 1559; in-8. (Catalogo Capponi).

* — Venezia, presso Francesco Sansovino, 1561; in-12. *

* — ivi, per il Rampazzetto, 1564; in-12. Colle annotazioni del Sansovino. *

ivi, Giolito, 1567 e 1568; in-12. Colle note di Francesco Turchi.

ivi, pel medesimo, 1570; in-12. Rivista da Tommaso Porcacchi.

ivi, per Giorgio Angelieri, 1573; in-12.

* — Londra, Pichard, 1716 (unite alle Satire); in-8. *

* — Venezia, Orlandini, 1730 (Opere ec.); in-fol., vol. II, pag. 333. *

— Amburgo, 1732 (unite alle Satire); in-8.

* — Venezia, Bortoli, 1739 e 1755 (Orlando e Opere ec).; in-12, vol. III, pag. 495. *

* — ivi, Pitteri 1766 (Opere ec.); in-12, vol.VI, pag. 3, 121 e 148. *

* — BassanoFonte/commento: correz. del trascrittore, Remondini, 1771 (Tutte le opere ec.); in-12. *

* — Venezia, Zatta, 1772 (Tutte le opere ec.), in-4. *

* — Parigi, Michele Lambert, 1776 (Opere varie ec.), in-12, vol.III, pag. 3. *

— Venezia, Pitteri, 1783 (Opere ec.); in-12.

— Parigi, Merigot, 1784 (Opere varie ec.); in-12.

— Firenze, Molini, 1822 (Rime Satire ec.); in-8, pag. 193.

ivi, pel medesimo, 1824 (Poesie varie ec.); in-12, pag. 143.

ivi, Ciardetti, 1825 (Tutte le opere ec.); in-12.

Capitolo che incomincia «O più che il giorno a me lucida e chiara,» nell’opuscolo intitolato: Copia d’un capitolo nuovo del Divin S. S. Messer Lodovico Ariosto, con alcune bellissime ottave, in lode delle bellezze d’una donna, et una canzone del melon. Cose tutte piacevoli, non più poste in luce, et nuovamente stampate. Ad instanzia di Messer Giulio Ferrarese. Libretto di sole pag. 8 non numerate, senza nome di stampatore, nè data di luogo od anno; ma delle prime decadi del secolo XVI. Non ci è detto chi sia l’autore delle Ottave, in numero di dodici; la prima delle quali comincia «Chi dira mai di quel bel oro ardente,» e l’ultima finisce «Se agguagli, o signoril Donna, e felice.» La canzone del melon, detta ancora a suo luogo dell’Ortelano, è cosa assai goffa, come può comprendersi dai primi versi che si riportano: «Caro ser homo, buteme un bon melon — Butemalo che ’l sia picolo, che ’l sia fato e che el sia buon, — Che ’l voi donar al mio fidel amor — Son corrocciato con lei per sto melon.» Trovasi nella Biblioteca Magliabechiana.

— Alcuni Sonetti, due Canzoni e un Capitolo furono inseriti anche nella Parte prima delle Rime scelte di diversi autori, di nuovo corrette e ristampate per cure di Lodovico Dolce; Venezia, Giolito, 1553, pag. 114.

— Otto sonetti, tra le Rime scelte de’ Poeti Ferraresi antichi e moderni; Ferrara, Pomatelli, 1713; in-8, a pag. 63. In questa raccolta si trovano ancora le rime di Gabriele, di Virginio e di Orazio Ariosti.

— Quattro Sonetti e un Madrigale. Nella Scelta di Sonetti e Canzoni ec. di Agostino Gobbi; Venezia, Baseggio, 1727, in-12, voi. I, pag. 288.

— Quattro Canzoni, trentadue Sonetti e nove Madrigali. Nel Parnaso italiano raccolto da Andrea Rubbi; Venezia, 1787; in-8, tomo XXVI, pag. 5.