Memorie storiche civili, ed ecclesiastiche della città, e diocesi di Larino/Appendice/Del culto prestato, e che si presta a questo Santo in S. Martino, tra' Frentani, e altrove

APPENDICE
Capitolo III
§. III
Del culto prestato, e che si presta a questo Santo in S. Martino, tra' Frentani, e altrove

../Della Traslazione del Corpo di S. Leo dalla Chiesa di S. Maria in Pensili alla Chiesa Matrice di S. Pietro ../Di S. Costanzo Martire, che si venera nella Terra di Montorio IncludiIntestazione 8 gennaio 2009 25% Storia

APPENDICE
Capitolo III
§. III
Del culto prestato, e che si presta a questo Santo in S. Martino, tra' Frentani, e altrove
Appendice - Della Traslazione del Corpo di S. Leo dalla Chiesa di S. Maria in Pensili alla Chiesa Matrice di S. Pietro Appendice - Di S. Costanzo Martire, che si venera nella Terra di Montorio


DA quanto si è detto, ben si vede la venerazione, con cui è stato riconosciuto questo Santo per lo spazio di tanti Secoli, e venerato il suo Sagro Corpo, prima nella sua propria Chiesa di S. Felice, e poi in detta Terra di S. Martino, celebrata in ogni tempo la sua Festa con gran concorso di Popoli, Diocesani, e altri , con Messa, Officio de Commu. Cons. xxxxxx Orazione particolare ; né vi hanno mancato , come non mancano Chiese eretta altrove in suo onore, specialmente in Casacalenda xxa Chiesa, benché oggi per lo vicende del Mondo sta demolita, Altari in Larino, in Colletorto, in Morrone, e in altre parti. 

   15. Con questa nuova Traslazione è cresciuto il suo culto, ripostosi il suo Sagro Corpo.dentro un’urna di marmo sotto la lapida dell’Altar Maggiore di detta Chiesa Matrice di S. Pietro, del di cui xxxato, e quanto occorre diffusamente si parla nel lib.4. cap.2. ove di essa Terra di S. Martino num.15. e in tale occasione è stata anche eretta la medesima Chiesa in Collegiata ; di maniera, che al preferite viene servita dal proprio Arciprete, Primicerio, Cantore, e altri Canonici, tutti insigniti con autorità Apostolica, e la Bolla della sua erezione si legge in d. cap.2. num.10.

   16. Anticamente sì celebrava l’Officio, e Metta di questo Glorioso Santo de Commu. Conf. non Pontif. e sua Orazione particolare con Rito doppio di prima Classe  e sua Ottava ogni anno li 2. Maggio, ora si è disteso colle Leziomi proprie prese dagli Antichissimi Monumenti, visto dalla Santità di Nostro Signore PP. Benedetto XIV. in tutto versatissimo, e specialmente in quelle materie, mostrandolo la grande opera de Canonizat ione Sanctorum, data alla luce prima, e poi accresciuta in tempo dei suo Glorioso Ponteficato in tre tomi, non ostanti le gravissime, e nojosissime occupazioni, e dal medesimo benignamente approvato a nostre suppliche cogli altri Officj di S. Primiano, e Fratelli MM. edi S. Pardo Vescovo, e Confessore, come si è detto nel Cap.I. di questo Appendice num. 18.

   17. E comecche nelle tre Lezioni del secondo Notturno di quest’Oficio di S. Leo si restringe quanto si è detto della sua origine, stato, vita, e morte, suoi miracoli, e traslazioni ; quindi stimiamo per comodo de’ nostri Frentani, e di chi non può avere nelle

mani il libretto dell’officio preaccennato, qui trascriverle alla distesa.

D I E   I L   M A I I.

In Festo S. Leonis Confessoris, Patroni Principalis Oppidi S.Martini apud Larinates. Duplex I. Classis de praecepto cum Octava in eodem Oppido tantum.

ORAZIONE.

   Dens, qui S. Leonem Sacerdotem, & Confessorem tu xon miraculis xxxxxxxis & gloria sublimastì : concede propitius ; ut quem in Terris pro suffragiis invocamus, intercessorem apud Te in Coelis jugiter habere mereamur. Per Dominum nostrum. Amen.

LEZIONI

Leo in Diacesi Larinatum nobili genere natus ab ipsa adolescentia clarere virtibus caepit. Adspirante Divina gratia in Caenobio S. Felicis, quod non longe ab Oppido Cliterniano quondam situm erat, Monachorum Ordinis S. Benedicti Institutum professus , majori in dies sanctimonia praestitit. Sacerdotio deinde auctus, assidua. S. Evangelii praedictione, & operartione virtutum saluti proximorum valde profuit. Sanctitatem Servi fui etiam miraculis Dominus illustravit. Deorum cumulatus meritis, & aetate maturus sub initium undecimi saeculi sexto Nonas Maii, migravit in Coelum. Verum, quia non multo post ipsìus obitum Monasterium propter graves molestias, & mala plurima assiduorum bellorum fuit a Monachis derelictlum, & ob Terraemotuum frequentium magnitudinem, cum Ecclesia corruit, ejus Sacrum Corpus sub quodam Altare diu latuit. Quod divinitus detectum, in sacram AEdern S. Maria in Pensulis Oppidi S. Martini, Diocesis Larinatum tertio decimo Christi saeculo translatum, ubi miraculis clarum a Larinatibus perinde, ac exteris Populis religiose cultum fuit, tum etiam annuo die sesto, Officio Ecclesiastico, ac pia celebritate decoratum. Sed fatiscente ob vetustatem eadem Ecclesia, simulque humore squallente crypta, ubi Sacrum Corpus servabatur, ut decentiori ipsius curae consuleretur, Johannes Andreas Larinensis Episcopus Anno currentis saeculi vigesimo septimo, die undecima mensis Novembris disjocto veteri tumulo, Urnam marmoream cum antiqua Inscriptione detexit. Inde die sequenti, adstantibus Clero, & Magistratu illud eductum in Sacrario temporanea custodia decenter depofuit. Postea quum creditum sìbi Populum e Ritu Sacro ad sacram functionem sanste peragendam comparasset publica, & solemni supplicatio ne praemissa e Talamo decentissime ornato Corpus S. Leonis acceptum sexto Idus Maii Anni sequentis pompa longe celeberrima in Ecclesiam S. Petri Apostoli, quae nunc Oppidi S. Martini insignis Collegiata est, transtulit, & sub Altari Maximo collocavit, praesentibus AlphonSo Triventino, & Petro Abundio Guardiensi Episcopis, ibique ad praesens confluentium Populorum veneratione colitur.