Giuseppe Gioachino Belli

1835 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti letteratura L'àrberum Intestazione 21 gennaio 2025 75% Da definire

Er passa-mano Checchina appiccicarella
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

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L’ÀRBERUM.1

     A la grazzia, sor Mèo.2 Dove se3 va? —
A l’uffizzio dell’àrberum. — De che? —
Dell’àrberum. — E st’arbero ch’edè?4
È un coso che sse stampa in du’ mità.5

     E cche cc’è ddrento? — Un po’ de sciarle, e ttre
Ddiseggni. — E cche ddiseggni? — Antichità,
Papi, animali, pezzi de scittà,
Fiori, cchiese, osterie, pupazzi,6 re... —

     E cc’è ttutta sta robba? — Siggnor zì. —
E cquann’essce? — Oggni sabbito ar Gesù.7
Chi lo fa? — Questo poi nu’ lo so ddì. —

     E cquanto costa? — Un grosso.8 — Dichi tu.9
Da cristiano. — Oh cche ccosa ho da sentì!
Un grosso un papa! — E ccalerà de ppiù.

4 ottobre 1835.

Note

  1. L’Album, giornale ebdomadario che si stampa in Roma, imitando e in parte ricopiando il Magasin pittoresque di Parigi ed altri consimili fogli periodici.
  2. [Barolommeo.]
  3. Si.
  4. Che è.
  5. In due metà: in due colonne.
  6. Statue, o simili simulacri.
  7. In via del Gesù.
  8. [Poco più di cinque de’ nostri soldi.]
  9. Cioè: “non ci credo; vuoi farmela bere,„ ecc.