Itinerario per escursioni ed ascensioni alle più alte cime delle Alpi Apuane/Ascensione alla Pania della Croce dalla Valle del Serchio

Ascensione alla Pania della Croce dalla Valle del Serchio

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Ascensione Alla Pania della Croce
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Ascensione alla Pania della Croce

dalla Valle del Serchio


L’alpinista che voglia salire alla Pania da questa parte, potrà fare l’ascensione o da Castelnuovo o da Gallicano.

Itinerario 1°

Da Castelnuovo alla Pania per Col di Favilla

e Pania Ricca (Ascensione difficile).

Si partirà da Castelnuovo seguendo per qualche tratto la strada lungo la Turrite di Castelnuovo, e che poi discostandosene un po’ conduce ai paesetti di Sassi (587 metri) e di Eglio (622 metri), in ore 1½.

Da Eglio per una salita lunga e faticosa si va in un’ora e mezzo alla Foce di S. Antonio. Di qui per una via sempre aspra, che talvolta rasenta dirupi, e attraversa torrenti, si giunge alle Alpi di Colle Panestra in mezz’ora. Colle Panestra (1008 metri) è un paesetto di pochi e poveri tuguri, e lo stanco viaggiatore non potrà trovarvi che un frugalissimo vitto, ed un modestissimo alloggio. Nelle vicinanze di Colle Panestra si può visitare una miniera di rame, oggi [p. 50 modifica] abbandonata. Vi è poi gran ricchezza di marmo venato in rosa, in nero e in giallo, nel quale bene spesso è scavato a gradini il sentiero.

Da Colle Panestra una stradicciuola per lungo tratto scavata nelle dirupate pendici della Paniella, conduce al Grottino in 45 minuti, e di qui in 25 minuti a Col di Favilla, dove si pernotterà, per salire il contrafforte settentrionale della Pania, detto Pania Ricca dalla parte del Muro del Turco.

Col di Favilla è un piccolo paese con poche case di pastori, dominato a sud-est dalla Pianella, col Muro del Turco; più verso levante è il Col di Panestra e il Bovaio; a nord il monte di Lievora col foro che domina le capanne di Puntato, e verso il sud-ovest il Corchia.

L’ascensione dalla parte del Muro del Turco, ritenuta per impossibile, non è da consigliarsi che ai robusti e provetti alpinisti e con valide ed esperte guide, per le molte difficoltà e i grandi pericoli, dovendosi arrampicare, e per lungo tratto, di scheggia in ischeggia, sul fianco quasi verticale di questa montagna. Giunti alla cima, per una cresta frastagliata e franosa si può andare alla Pania della Croce.

L’ascensione da Col di Favilla per il Muro del Turco e Pania Ricca alla Pania della Croce vuole 4 ore compresi i riposi. [p. 51 modifica]

Itinerario 2°

Da Castelnuovo per Isola Santa, Col di Favilla,

alla Pania, al Corchia, e varie altre gite.

Da Castelnuovo per una strada mulattiera, scavata nel fianco della montagna lungo la Turrite di Castelnuovo o Turrite Secca si va alle Capanne e ad Isola Santa o Spedaletto, gruppo di case in riva al fiume, e si sale a Col di Favilla in ore 6 e mezzo circa.

Nell’estate quando la Turrite è bassa e quasi asciutta, si può alla meglio andare ad Isola Santa per un sentiero lungo il fiume e in minor tempo. Questa via non offre le prospettive della via mulattiera, di cui si è parlato sopra, ma è molto più ricca di orride scene e bellezze naturali degne del paesista.

Il paesetto di Col di Favilla serve come punto di partenza anche per altre escursioni. Dal Col di Favilla si sale alla Pania andando ai prati di Mosceta, e di qui si ascende alla vetta per il sentiero del lato occidentale della montagna già indicato nell’itinerario da Levigliani alla Pania pag. 44.

Da Col di Favilla si può salire al Corchia in 2 ore poco più. Dal Corchia per un sentiero lungo i fianchi occidentali del monte si scende alle Capanne di Campanice, e quindi per la via mulattiera del Cipollajo si giunge alle Crocicchie, a Campogrina e ad Arni.

È una sventura vera che in Arni non sia un alloggio qualunque per gli escursionisti, che da questo paese potrebbero farsi belle e varie ascensioni. [p. 52 modifica]

Da Arni si va in tre ore per un viottolo assai buono all’Altissimo1.

Chi fa l’ascensione del Corchia o della Pania non tralasci di visitare, oltre la Tana de’ Gracchi, la caverna detta Ventaiuola o d’Eolo. Fu scoperta nel 1841 ed esplorata dal Prof. Savi sei anni dopo, fu da lui minutamente descritta. — È una vera meraviglia, un ipogeo tutto a marmi statuarii che s’interna per tre vie nelle viscere della montagna; la più lunga è di 583 metri. D’estate una forte corrente d’aria soffia dall’interno al di fuori; d’inverno dal di fuori nell’interno: quindi il nome di Ventaiuola che le dettero quegli alpigiani.

Itinerario 3°

Da Gallicano alla Pania della Croce


L’Alpinista che volesse ascendere la Pania dalla Garfagnana potrà seguire o l’una o l’altra di queste vie.

Da Gallicano per la pittoresca valle della Turrite di Gallicano si dirigerà a Vergemoli, e quindi per l’Alpe di S. Antonio, girando a settentrione della Paniella per il Grottino e Col di Favilla ai prati di Mosceta. Da Mosceta per la Pania vedi Itinerario a pag. 44.

Da Gallicano alla Pania per questa via che è forse la più agevole e dilettevole, abbisognano 6 o 7 ore. Meglio sarà pernottare a Col di Favilla per fare l’ascensione il giorno dopo. [p. 53 modifica]

Itinerario 4°

Da Gallicano alla Pania passando per Forno

Volasco e Monte Forato

Da Gallicano lungo la Turrite si andrà in due ore a Forno Volasco, ove si potrà visitare le antiche miniere del ferro. — Presso le cave è la Grotta che urla, così detta per l’eco che tramanda un ruscello nelle sue concamerazioni incrostate di stalattiti; fu visitata e minutamente descritta dal Vallisnieri.

Passata a Forno la notte, il giorno dopo di buon mattino per la via che segue lungo tratto il corso della Petrosciana, il viandante arriverà ai ruderi di una capanna abbruciata. Allora lasci la via mulattiera, e per un sentiero di montagna passando da un gruppo di capanne di pastori arriverà al Monte Forato in due ore circa2. Da Monte Forato, per un viottolo lungo i fianchi della catena che unisce questo meraviglioso monte alla Pania, in un’ora arriverà a’ piè della Costa Pulita. Di qui per un sentiero ripido, serpeggiante e sassoso dalla parte dì levante, raggiungerà in un’ora e mezzo la vetta della Pania.

Note

  1. Vedi Ascensione all’Altissimo, pag. 38. — Per altre gite da Arni, vedi pag. 36.
  2. Vedi descrizione del Monte Forato a pag. 47.