Il milione (Pagani, 1827)/Il Milione di Marco Polo, Testo della Crusca/21

21. Delli tre Magi

../20 ../22 IncludiIntestazione 25 gennaio 2017 25% Da definire

Il Milione di Marco Polo, Testo della Crusca - 20 Il Milione di Marco Polo, Testo della Crusca - 22

[p. 18 modifica]21. delli tre magi.

Quando li tre Magi ebbero cavalcate alquante giornate, vollono vedere quello che l fanciullo avea loro donato; apersono lo bossolo, e quivi trovarono una pietra, la quale avea loro data Cristo in signifìcanza che stessono fermi nella fede che avevano cominciala, come pietra. Quando viddero la pietra, molto si maravigliaro, e gittaro questa pietra in un pozzo. Gittata la pietra nel pozzo, un fuoco discese dal cielo ardente e gittossi in quel pozzo. Quando gli re viddono questa maraviglia, penteronsi di ciò che avevano fatto, e presono di quello fuoco, e portaronne in loro contrada, e puoserlo in una loro chiesa, e tuttavolta lo fanno ardere, e adorano quello fuoco come Iddio; e tutti gli sacrificj che fanno condiscono di quello fuoco, e quando si spegne, vanno all’ originale, che sempre ista acceso, nè mai nollo accenderebbono se non di quello, perciò adorano lo fuoco quegli di quella contrada. E tutto questo dissono a messer Marco Polo ee veritade. L’uno de’ re fu di Sabba, l’altro di lava, l’altro del Castello. Ora vi diremo di molti fatti di Persia, e de’ loro costumi. Sappiate che in Persia hae otto reami, l’uno ha nome Causon (1), lo secondo di Stam (2), lo terzo Laor (3), lo quarto Celstan (4), lo quinto Istain (5), lo sesto Zerazi (6), lo settimo Suncara (7), l' ottavo Turnocam (8), ch’è presso all’Albero Solo. In questo reame ha molti belli destrieri, e di grande valuta, e molti ne vengono a vendere in India (9). La maggior parte sono di valuta di dugento lire di Tornesi1. Ancora v’ ha le più belle asine del [p. 19 modifica]mondo, che vale l’una bene trenta marchi di argento, e che bene corrono (1). Egli uomini di questa contrada menano questi cavalli inlino a due Cittadi, che sono sopra la riva del mare, 1 una hae nome Achisi, l’altra ha nome Aeamasa (2). Quivi sono gli mercanti che gli menano in India. Questi sono mala gente, tutti si uccidono fra loro; e se non fosse per paura del Signore, cioè del Tartaro del Levante, lutti gli mercatanti ucciderebbono. Quivi si fanno drappi d oro e di seta: e quivi hae molta bambagia, e quivi hae abondanza d orzo, e di miglio, e di panico, e di tutte biade, e di vino, e di tutti frutti. Or lasciamo qui, e conterovvi della gran città di Jadys (3), e di tutto suo aliare, e suoi costumi.


Varianti

[p. 18 modifica](1) Sic (Magl. III.) Cau som (Cod. Pucc.) Casur (Cod. Ricc.) Cascini (C. Magliab. II.) - (2) Curdistan (Cod. Ricc.) - (5) Lor (Cod. Ricc.) - (4) Pare che debba essere il Segestan provincia rammentata da Abulfeda e compresa fra il Chorassan, il Kermen, il deserto, il Fars e il Mokran (Abulf. p. 263.) - (5) Hystaine - (6) (Sic. Magliab. II. e Ricc.) - (7) Suchamin (Magliab. II.) Suncora (C. Pucc.) Sonchara (Cod. Ricc.) - (8) Temochim nell' Amisuda (Magliab. II.) Tuncaz. (Cod. Pucc.) Temocam (Cod. Ricc.) - (9) Ne vanno in India (C. Magi. III.) [p. 19 modifica](1) E bene ambiano (Cod. Pucc.) Ambiare è andare di portante che i Francesi chiamano pas d’Amble. Ciò fa conoscere che fu ritocco il Cod. Pucc. dell’originale Francese - (2) Chisi et Curmosa (Cod. Ricc.) - (3) Adias (Cod. Pucc.), rettamente il Ricc. Jasdi.

  1. Questo modo di computare a Tornesi, e a Marchi svela anche più che il testo è versione dal francese.