Il milione (Laterza,1912)/CXXXVII

CXXXVII. Qui si comincia di tutte le meravigliose cose d'India

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CXXXVII. Qui si comincia di tutte le meravigliose cose d'India
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CXXXVII (CLVIII)

Qui si comincia1 di tutte le maravigliose cose d’India.

Poscia ch’abbiamo contato di cotante provincie terrene, come avete udito, noi conteremo delle maravigliose cose che sono nell’India. E comincerovvi delle navi, ove gli mercatanti vanno e vengono. Sappiate ch’elle sono d’un legno chiamato «abete» e di zapino; elle hanno una coverta, e in su questa coverta hae bene2 quaranta camere nelle piú navi, ove in ciascuna puote istare un mercatante agiatamente. E hanno un timone e quattro albori, e molte volte vi giungono due albori,3 che si levano e pongono. Le tavole sono tutte chiavate doppie l’una in sull’altra, con buoni aguti: e non sono impeciate, perochè4 non n’hanno, ma sono unte com’io vi dirò, perochè gli hanno cosa che la tengono per migliore che pece. E’ tolgono canape trita e calcina e uno olio d’albori, e mischiano insieme, e fassí come veschio; e questo vale bene altrettanto come pece. Queste navi vogliono bene dugento marinari; ma elle sono tali che portano bene cinquemila isporte di pepe,5 e di datteli seimila. E’ vogano co’ remi, che a ciascuno remo vogliono essere quattro [p. 188 modifica]marinai; e hanno queste navi6 tale barche, che porta l’una bene mille isporte di pepe. E si vi dico che questa barca mena bene quaranta marinari, e vanno a remi, e molte volte aiutano tirare la gran nave:7 ancora mena la nave dieci battelli per prendere de’ pesci. Ancora vi dico che le gran barche ancora menano battagli. E quando la nave ha navigato un anno, si agiungono un’altra tavola su quelle due; e cosí fanno infino alle sei tavole. Or v’ho contato delle nave che vanno per l’India. E, prima ch’io vi conti dell’India, si vi conterò di molte isole che sono nel mare occeano, ove noi siamo, e sono verso il levante; e prima diremo d’una c’ha nome Zipagu.

  1. Berl. el libro de l’India.
  2. Fr. soixante.
  3. Pad. Berl. che se lievano e tuóseno tute fiade che i voleno. Le nave si ano inclavate do tavole l’una su l’altra insieme, e cusì sono tuto intorno; e queste tele sono calcade dentro e de fora, e sono inchiodate con agudi de fero.
  4. Berl. i non ano pègola.
  5. Si legga: de tali. Pad. e tal siè amillia.
  6. Berl. sì gran barche.
  7. Berl. zascuna gran nave mena do de quelle barche, l’una mazior de l’altra; ancora mena batelli pizoli ben diexe per le áncore e per pescar e per altri servixii dela nave. E tuti questi batelli mena le nave ligadi de fuora ale coste; e le do barche grande àno altrosì batelli. Quando la nave à besogno conza, che le abia navegado uno ano, le conza in questo modo: i ficano un’altra tola suso le do predite, e sì le calcano molto bene. E questo sono el conzar che i fano, e cussi va fazando per fina che i meteno siè tavole.