Il marito amante della moglie/Atto secondo/Scena prima
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Atto secondo - Scena seconda | ► |
Beatrice - Fulgenzio - Asdrubale.
- Beatrice
- (a Fulgenzio)
- Insomma, dica chiaro e aperto: che mi vuole
- Chiusa come in convento; che ha paura del sole,
- Dell'ombra, di ogni cosa; che mi è proibito
- Lo spasso più innocente; e che il mondo ha finito
- Di girar se mi accorgo che lei e il cavaliere
- Non sono i soli uomini vivi; che è mio dovere
- Assister sonnecchiando all'eterno picchetto
- Che li tiene inchiodati, ed andarmene a letto
- Sognando una rivincita quando lei ha perduto.
- Lo dica, e sarà almeno sincero.
- Asdrubale
- (a Fulgenzio)
- Siete un Bruto.
- Fulgenzio
- Fate la santa grazia!
- Asdrubale
- Ed un brutale.
- Fulgenzio
- Zitto...
- Beatrice
- Che ho fatto? Su, m'accusi, sentiamo il mio delitto.
- Fulgenzio
- Quel conte vi ha baciata la man.
- Beatrice
- Guardi che orrore!
- Non si bacia la mano persino a un monsignore?
- Quando una mano è bella, che male c'è, mio Dio?
- Fulgenzio
- In ginocchio...
- Beatrice
- In ginocchio non ce l'ho messo io.
- Asdrubale
- Ha ragione.
- Fulgenzio
- Sentitelo! Mi ha chiamato lui stesso
- Per avvertirmi...
- Beatrice
- È vero?
- Asdrubale
- Dirò... siccome...
- Fulgenzio
- E adesso,
- Per entrare nelle vostre grazie, vi dà ragione.
- Asdrubale
- Se si può interpretare!
- Beatrice
- Perchè no? le mie buone
- Grazie vi sono care.
- Asdrubale
- Molto.
- Fulgenzio
- Ma non sapete
- Che voi, cara nipote, per sventura non siete
- Come l'altre. La vostra condizione richiede
- Tanta maggior cautela...
- Beatrice
- Quanta minor mercede
- Ne ottengo.
- Fulgenzio
- Appunto.
- Beatrice
- Ebbene, la senta, signor zio:
- Che io debba più rispetto che ogni altra all'onor mio,
- Lo credo; ma, perchè fui sposata a un demente,
- Ch'io mi debba privare anche del più innocente
- Sollazzo, non mi pare nè opportuno nè onesto.
- Manterrò la mia fede ad un uom che detesto,
- Ma la virtù può reggere senza misantropia.
- Asdrubale
- È giusto.
- Fulgenzio
- Naturale!
- Asdrubale
- No?
- Fulgenzio
- Non dico che sia
- Ingiusto.
- Asdrubale
- Che carattere! Una presa?
- Fulgenzio
- No.
- Beatrice
- E lei,
- Signor zio, non può esigere certo che a ventisei
- Anni il genere umano mi sia rappresentato
- Da lei solo, che insomma è un pochino... attempato.
- Asdrubale
- Diamine!
- Beatrice
- Nè dal solo cavalier, che è uno specchio
- Di cortesia, ma pure...
- Fulgenzio
- Di dieci anni più vecchio
- Di me.
- Asdrubale
- Voi siete nato in gennaio.
- Fulgenzio
- Nel pieno
- Gennaio.
- Asdrubale
- Ed io in dicembre. Dunque un anno di meno.
- Fulgenzio
- (a Beatrice)
- Il contino Maurizio vi corteggia anche lui.
- Beatrice
- Io delle mie rispondo, non delle azioni altrui.
- Fulgenzio
- Una donna che il voglia sa farsi rispettare.
- Beatrice
- Allora, miei signori, io dovrei cominciare
- Da loro stessi.
- Tutti e due
- Come?
- Fulgenzio
- Sono vostro parente,
- E vi amo come tale.
- Beatrice
- Molto teneramente,
- Col dovuto rispetto... e il dolce suo amico...?
- Fulgenzio
- Oh quello lì è capace...
- Asdrubale
- Io?
- Beatrice
- (con civetteria)
- Negate?
- Asdrubale
- Non dico...
- Anzi... cioè... sì, vi amo, ma non vi comprometto.
- Fulgenzio
- Là, una dichiarazione...
- Beatrice
- Col dovuto rispetto..
- Non mi compromettete, ma se per un lontano
- Caso restassi vedova, questa colpevol mano...
- Asdrubale
- Ve ne vorrei richiedere il dono immantinente.
- Fulgenzio
- Guarda!
- Beatrice
- Lei, signor zio, mi ama come un parente;
- Ma se io non avessi la provvida cautela
- Di esser giovane...
- Asdrubale
- E bella...
- Beatrice
- Povera parentela!
- Fulgenzio
- Apprezzo la bellezza vostra, di cui si onora
- Il nostro sangue.
- Asdrubale
- Amore di razza...
- Beatrice
- Alla buon'ora.
- Ebbene io non mi lagno di un culto rispettoso
- Che accarezza il mio orgoglio nè mi toglie il riposo,
- Ma altrui negar non posso quanto a voi acconsento.
- La vostra tenerezza, il vostro buon talento
- Mi fa dolce la vita, mi lusinga, mi culla;
- Sono una donna giovane, ma una vecchia fanciulla;
- Quindi mi trovo a posto in mezzo a voi, mi piace
- Il senno maturato, lo spirito procace...
- Fulgenzio
- All'età nostra almeno ogni affetto è costante.
- Asdrubale
- Meglio un amante equanime che un infocato amante.
- Fulgenzio
- Noi non facciam la corte...
- Asdrubale
- (prende la mano di Beatrice)
- Non siamo vagheggini...
- Fulgenzio
- Nè gelosi...
- (vede l'atto di Asdrubale e cerca impedirlo)
- Impudente!
- Asdrubale
- (allontanandolo)
- E da buoni vicini,
- Vivendo l'un per l'altro, non abbiamo pretese.
- Fulgenzio
- Quel conte non ha osato prendere le difese
- Del vostro miserabile marito?
- Beatrice
- Conte! Quale?
- Maurizio?
- Fulgenzio
- No, quell'altro.
- Asdrubale
- Quel bell'originale.
- Beatrice
- Conosce mio marito?
- Fulgenzio
- Anzi ne mena vanto.
- Asdrubale
- Non saremmo noialtri certo a fare altrettanto.
- Beatrice
- Come si chiama?
- Asdrubale
- (cercando)
- Conte... conte...
- Fulgenzio
- Di Monfiorito.
- Asdrubale
- Nobiltà di contado.
- Beatrice
- (fra sè)
- Conosce mio marito!
- Fulgenzio
- Se non giungeva il conte Maurizio, era un affare
- Serio.
- Beatrice
- Il conte Maurizio lo conosceva?
- Asdrubale
- Pare
- Di sì.
- Fulgenzio
- Che avete?
- Beatrice
- (impensierita)
- Nulla.
- Fulgenzio
- Pensate... meditate...
- Beatrice
- Son nuvole che passano. Ecco, sono passate.
- Dicevamo...?
- Fulgenzio
- Eravamo così bene in cammino!
- Asdrubale
- Stavamo accomodando il nostro posticino
- In un piccolo mondo...
- Fulgenzio
- Tranquillo...
- Beatrice
- Disponete
- Pure.
- Asdrubale
- Che donna amabile!
- Fulgenzio
- Beatrice, voi siete
- Un angiolo.
- Beatrice
- Suvvia, fate il vostro picchetto.
- Asdrubale
- Permettete?
- Beatrice
- (prendendo le carte)
- Comando. Ecco l'armi.
- Asdrubale
- Io mi metto
- Qui
- (siede)
- Fulgenzio
- Ed io da questa. E voi in mezzo.
- (siedono tutti)
- Asdrubale
- (porge il mazzo a Fulgenzio)
- Com'è vana
- Ogni altra gioia!
- Fulgenzio
- (contentissimo)
- Fate.
- Servo
- (annunciando)
- Il conte di Valpiana.
- Beatrice
- Oh!
- (s'alza)
- Fulgenzio
- Mandatelo a spasso.
- Beatrice
- Non posso. Un solo istante...
- Ditegli che s'accomodi.
- Asdrubale
- (levandosi)
- Importuno!
- Fulgenzio
- (levandosi pure)
- Seccante!
- Addio.
- Beatrice
- Mi lascia sola? Anche voi, cavaliere?
- Asdrubale
- Io... veramente...
- Beatrice
- Non vi voglio trattenere.
- Asdrubale
- Grazie.
- (le piglia la mano per baciarla)
- Beatrice
- Non in ginocchio: lo zio lo ha proibito.
- Fulgenzio
- Cattiva!
- (le bacia una mano)
- Asdrubale
- (le bacia l'altra)
- Ammaliatrice!
- (escono insieme)
- Beatrice
- (pensierosa)
- Conosce mio marito!