Il frappatore/L'autore a chi legge

L’autore a chi legge

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Lettera di dedica Personaggi
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L'AUTORE

A CHI LEGGE.


E
CCOTI, lettore umanissimo, l’ultima Commedia della edizione mia Fiorentina, ultima delle cinquanta in dieci Tomi comprese1. Sospendo ora di far teco i miei complimenti, perchè all’ultimo mi riserbo dir qualche cosa, che vaglia a conciliarmi l’amore e il compatimento de’ miei cortesi associati, e leggitori, ed amici.

Questa Commedia, che ora ha per titolo Il Frappatore, l’intitolai da prima Tonin bella grazia, facendone Protagonista il povero Veneziano, mal condotto da un perfido ravvolgitore. Ora di costui mi valgo principalmente, e sopra di lui fo cadere la peripezia, esemplare a quelli del suo cattivo carattere, mettendo in una vista migliore e più compassionevole il semplice mio Compatriota. Non era già necessario che per dipingere un giovane di poco spirito fuori del suo Paese, lo scegliessi della mia stessa nazione, da dove escono tutto dì delle persone di spirito, che sanno brillare anche fuori del loro centro. Ma siccome fu la Commedia da me composta per compiacere con tal carattere sciocco un bravo comico Veneziano, eccellente in simili caricature, non ho pensato che a soddisfarlo. Questa posso dir che sia stata la commedia fatale che mi ha nuovamente tentato per il Teatro, dopo che avea risolto2 di abbandonarlo, e che stavami in Pisa ad esercitare l’avvocatura. Parmi ancor di vedere il sopraddetto Comico valoroso, venuto a posta da Livorno a trovarmi; mi par di vederlo dinanzi al mio tavolino, battersi colle mani la sua pingue rotonda pancia, dimenare graziosamente il capo, dirmi cento ragioni per contentarlo, e con un bellissimo lazzo comico mettermi alquanti zecchini sotto di un libro, mostrando volerlo fare che non vedessi, dopo che era sicuro che io li aveva veduti. Mi piacque la sua franchezza, non mi dispiacque [p. 18 modifica]l’anticipato danaro, il genio comico mi bolliva in testa, e anch’io ho saputo fare i miei lazzi per far valere il mio . Ma questo accordato allora, mi ha poi condotto ad impegni novelli, ed è accaduto ciò che altre volte in altre mie prefazioni ho narrato.

La Commedia presente formata era essa pure parte a soggetto e parte in dialogo scritta, e in questa seconda parte più abbondante di molto, per non far spendere male i zecchini al Comico generoso. Ora dovendola ridurre in grado di comparire stampata, non solo ho dovuto scrivere le scene che si facevano all’improvviso, ma le dialogate ancora sono stato costretto di riformare. Ecco dunque che in questo Tomo, per cui credeva di avere cinque Commedie allestite, mi sono trovato in necessità di formare cinque Commedie quasi novissime, cioè la prima del tutto nuova, le altre quattro nuove nelle tre parti almeno; ed ecco una ragione del mio ritardo.... Ma di ciò non mi conviene ora parlare.

  1. L’autore scrive nel t. X dell’ed. Paperini di Firenze, l’anno 1757.
  2. Paperini stampa: rissolto e rifformare.